Manifestare per l’ambiente è un dovere
Nella giornata di sabato 12 ottobre scorso, diverse Associazioni, fra cui il Coordinamento Natura e Territorio dei Castelli Romani, il Comitato Protezione Boschi Colli Albani, altri Comitati (e mi scuso qui di non essere in grado di citarli tutti) e liberi cittadini che si battono contro la realizzazione del mega impianto di incenerimento voluto dalla giunta Gualtieri del Comune di Roma, praticamente a ridosso dell’area del Comune di Albano e quindi altamente impattante per l’intero territorio dei Castelli Romani, hanno dato vita ad una grande manifestazione che ha visto una significativa partecipazione di cittadini di ogni età. Nel pomeriggio, un corteo con gli striscioni riportanti le sigle delle varie Organizzazioni partecipanti ha preso le mosse a partire da Piazza Mazzini ad Albano, snodandosi lungo il corso e percorrendo il tratto fino a raggiungere Piazza di Corte di fronte a Palazzo Chigi ad Ariccia.
Come detto sopra, nella manifestazione era presente con un proprio striscione il Comitato Protezione Boschi Colli Albani con i suoi volontari sempre attivi, sempre coraggiosamente in prima fila nel farsi portavoce delle istanze ambientali sui nostri territori. Quest’anno lo stesso Comitato Protezione Boschi Colli Albani si è voluto impegnare, fornendo una preziosissima collaborazione, con il progetto “Ottobre Scientifico” ormai alla sua terza edizione: un ciclo di conferenze improntate all’informazione scientifica ed alla formazione di una coscienza civica ed ambientale, nato con la collaborazione dell’APS “Centro Arcipelago” di Genzano di Roma, tenute ogni lunedì del mese di ottobre presso i locali della Biblioteca Comunale di Genzano sotto il patrocinio della stessa Amministrazione Comunale e del Sistema Bibliotecario dei Castelli Romani. Con l’occasione, ci tengo qui a sottolineare, come già fatto in altre circostanze, che tutto il lavoro fatto per realizzare incontri con i cittadini e le scuole (come lo scorso anno), conferenze e occasioni di divulgazione scientifica e informazione sulla realtà ambientale dei nostri territori, tutto ciò insomma, è svolto nel più puro spirito del volontariato: ciò che ci guida è la coscienza civica e civile, una coscienza libera da ogni pastoia politica (o dovrei dire più propriamente partitica) e di compromesso con chicchessia; una coscienza di individui che si sentono donne e uomini liberi e non servi, che vogliono essere cittadini e non sudditi. Noi percorriamo il solco lasciato dall’insegnamento di uomini come Danilo Dolci, Placido Rizzotto e Peppino Impastato che si opposero sempre all’arroganza di un potere corrotto fattosi istituzione: Danilo Dolci affrontando una ingiusta condanna al carcere, mentre Rizzotto ed Impastato finirono vittime della mafia.
Nessuno oggi ci chiede di affrontare la galera o versare il sangue, nessuno ragionevolmente potrebbe mai pretendere ciò, ma in tema di difesa dell’ambiente è doveroso uno sforzo collettivo: è uno sforzo che assume il significato di vero e proprio investimento per il futuro dei nostri stessi figli. Scendere in piazza per manifestare liberamente e pacificamente, ma in maniera chiara e decisa, senza bavagli di sorta è un sacrosanto diritto garantito dalla nostra stessa Carta Costituzionale, ma è un ancor più sacrosanto dovere se si manifesta per la protezione, la conservazione e la cura del nostro ambiente e del nostro patrimonio naturale. Difendere l’ambiente significa difendere il rispetto per ogni forma di vita; difendere l’ambiente significa difendere il diritto di tutti i cittadini ad una vita dignitosa, accettabile e serena, significa difendere salute e benessere di ogni singolo individuo; difendere l’ambiente significa lottare per una speranza, per un futuro vivibile per le generazioni che verranno.
Spesso si dice che esistono figli ingrati verso i propri padri: le generazioni nate nel dopoguerra, nell’Italia della ricostruzione e poi del miracolo economico, rappresentano invece l’esempio opposto, un esempio fatto di padri egoisti che lasceranno ai propri figli un mondo peggiore di quello che loro stessi hanno trovato. Si criticano tanto i ragazzi, i giovani d’oggi, definendoli non di rado disimpegnati in tutto, apatici, irresponsabili. Troppo comodo! Se siamo veramente onesti, mettiamo anche in conto una generazione di cinquantenni, sessantenni ed anche settantenni, i quali spesso e volentieri hanno derogato al loro dovere di educatori, che in molte occasioni si sono comportati come egoisti e capricciosi e che, avendo bellamente lasciato un mondo con fame, ingiustizie e conflitti in corso, una società senza prospettive, un intero ecosistema malato e sull’orlo del collasso, ora si rivolgono ai loro stessi figli dicendo “arrangiatevi”!
Con il loro impegno ambientalista, coloro che come me sono più avanti negli anni vogliono, scendendo in piazza con i più giovani, dimostrare a questi ultimi che fra i loro padri esiste ancora qualcuno che nella propria coscienza sente un moto di dignità e nutre vero affetto e riguardo per le generazioni che verranno. Che il nostro impegno, quindi, sia di monito a tutti coloro che oggi vedendoci manifestare sulle piazze si voltano indifferenti dall’altra parte: verrà il giorno che del proprio atteggiamento e del proprio disimpegno, anzi della vera e propria ignavia oggi dimostrata dovranno render conto ai loro stessi figli e quel conto sarà molto salato!
Lucio Allegretti