Domenica 8 settembre, alle 17.30, presso la Locanda di Tiziana (via Ariana, 67) si svolgeranno le letture a cura degli allievi del Laboratorio Centostorie diretto da Carla Petrella. L’iniziativa, organizzata in collaborazione con l’Associazione Sentieri dell’Anima, è su prenotazione obbligatoria al numero 3280924088. In scena Alberto Picirilli, Annarita Luciani, Cristiano Morelli, Elisa Pistolesi, Elsa Corsetti, Laura Irmici, Luisa Taloni, Marialuisa Golzio, Paola Massei.
Il saggio estivo si intitola “1944. Da Pratolungo al Quadraro” e riguarderà proprio la strage veliterna di Pratolungo e il rastrellamento del quartiere Quadraro di Roma. La storia di Pratolungo è una ferita aperta nella comunità cittadina. Era il 19 Febbraio quando a Velletri furono uccisi dei semplici contadini, persone che poco avevano a che fare con la guerra, uomini e donne vittime della rappresaglia tedesca. Il 17 aprile 1944, invece, si verificò il rastrellamento del Quadraro, quartiere ritenuto covo di comunisti, che subì quella che fu chiamata “operazione Balena”, utile a reclutare più di 1000 persone perché i tedeschi avevano bisogno di manodopera, visto che la chiamata al lavoro obbligatoria non aveva dato risultati. Di questi, pochi fecero ritorno a casa.
“Abbiamo lavorato”, ha detto la regista Carla Petrella, su due eventi avvenuti a pochi mesi dalla liberazione di Roma e alle soglie della fine della guerra. Tra i due eventi non ci sono evidenti correlazioni se non per il fatto che essendo avvenuto a Roma il massacro delle Fosse Ardeatine il 24 Marzo 1944, in cui furono uccise più di trecento persone, questi due avvenimenti “minori” in qualche modo sono stati dimenticati. Come abbiamo dimenticato i trecento veliterni morti nel ricovero di palazzo Boffi. Ho voluto parlarne”, ha aggiunto la regista e attrice veliterna, “perché è bene non dimenticare e vorrei che se ne parlasse di più o perlomeno che ci si ricordasse quali tempi difficili abbiamo vissuto. Questo saggio, senza alcuna pretesa, vuole essere solo un piccolo pensiero dedicato, un momento di riflessione, ricordando le parole che Brecht rivolge alle nuove generazioni: “Voi che sarete emersi dai gorghi dove fummo travolti pensate quando parlate delle nostre debolezze anche ai tempi bui cui voi siete scampati”.