2 giugno, il discorso del Sindaco Ascanio Cascella

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E’ con grande emozione che ho l’onore di celebrare con Voi e con la cittadinanza tutta il 77° anniversario della nascita della Repubblica Italiana. 

Il ricordo va a tutte le donne e gli uomini chiamati alle urne il 2 e 3 giugno del 1946 che, a suffragio universale, dopo la Seconda guerra mondiale, a seguito dell’insurrezione nazionale, scelsero, con il referendum istituzionale, di regalarci la repubblica al posto della monarchia.

Contestualmente votarono l’elezione dei deputati dell’Assemblea Costituente, a cui sarebbe stato affidato il compito di redigere la nuova carta costituzionale che confermò L’Italia una Repubblica democratica, dove “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.

E’ proprio dalla memoria del coraggio che hanno avuto gli Italiani di cambiare la storia, che vorrei esortare tutti ad una coesione cittadina che ci consenta di affrontare e superare le sfide che ci si pongono quali conseguenza della crisi economica, della pandemia e della guerra che purtroppo ancora imperversa e che l’Italia ripudia come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli.

Sarà mio compito, quale Sindaco della città, fare rete con le istituzioni nazionali e regionali al fine di favorire la crescita e la ripresa di Velletri che dovrà tornare ad essere  una città inclusiva, attenta a quei contesti più difficili e di disagio sociale, soprattutto tra i giovani e gli anziani.

Sarà, altresì, fondamentale profondere un impegno costante alla salvaguardia del territorio, tale da poter prevenire tragedie come quella che ha colpito l’Emilia Romagna e i territori della Toscana e delle Marche, a cui va la profonda solidarietà della città di Velletri.

Il mio pensiero in queste ore non può non essere rivolto, altresì, a tutte le donne ancora vittime di violenza, le quali purtroppo subiscono pesantemente un retaggio storico culturale. La nostra Costituzione nell’art. 3 annovera l’uguaglianza tra i diritti fondamentali ed è nostro compito promuovere il superamento di qualsivoglia forma di discriminazione basata sul sesso, attraverso la sensibilizzazione al rispetto dell’altro, in una forma di rieducazione sociale, a partire dalle scuole e dalle singole famiglie.

Sarà, infine, mio compito perseguire, richiamando le parole del presidente Mattarella, il diritto alla felicità che, seppur non esplicitato nella carta costituzionale, è insito nella stessa attraverso la tutela della salute, della libertà, della sicurezza, l’assistenza sociale, previdenziale, l’uguaglianza e la possibilità di realizzare le proprie aspirazioni e i propri sogni.

Ringrazio tutti i presenti per la partecipazione a questa importante ricorrenza e per il calore che mi dimostrate in questi giorni.

Viva l’Italia, viva la Repubblica, viva Velletri!