Morta oggi, all'età di 78 anni, la storica conduttrice RAI Donatella Raffai. Fu il primo volto della celeberrima trasmissione "Chi l'ha visto", che condusse tra il 1989 e il 1994 dando di fatto l'avvio all'esperienza più longeva della televisione pubblica italiana.
UNA GRANDE GIORNALISTA
Già impegnata con "Telefono Giallo", precedentemente aveva lavorato nel cinema e nel settore discografico. Giornalista, approdò in RAI nel 1971 sempre con programmi di approfondimento e inchiesta. Il successo arrivò però con il lancio di "Chi l'ha visto", che in pochi mesi arrivò a vette inattese di gradimento degli spettatori. Autrice di vari libri legati alla sua professione, passò nel 1999 a Mediaset dove ripropose "Telefono Giallo" prima di trasferirsi in Francia ritirandosi a vita privata.
IL CONTRIBUTO AL CASO CERVIA
Contributo determinante lo diede alla storia di Davide Cervia, l'esperto di guerre elettroniche rapito da Velletri nel 1990 e mai più ritrovato. In una fase cruciale per le indagini, dove anche l'opinione pubblica veniva spesso fuorviata dalla poco attendibile ipotesi dell'allontanamento volontario, "Chi l'ha visto" con una serie di servizi e inchieste fece cominciare ad emergere la triste e scomoda verità su Cervia. Determinata e professionale, la Raffai non mancò mai di supportare la famiglia di Davide e la moglie Marisa. Fu proprio una lettera alla Redazione di "Chi l'ha visto" a far ritrovare la macchina di Cervia a Roma sei mesi dopo la scomparsa. Auto che fu dunque recuperata dagli inquirenti, anche se un testimone affermò proprio alla Raffai di aver visto almeno un mese prima del ritrovamento le forze dell'ordine scrutarla e analizzarla. Da qui la frase storica della conduttrice, che riportiamo più o meno fedelmente: "Ci sono due polizie? Una che già sapeva del ritrovamento e aveva individuato l'auto e un'altra che si stupisce del ritrovamento stesso?".