Adele Avella (Noi domani per Pocci Sindaco): “Il futuro migliore parte dall’educazione”
Intervista alla candidata di “Noi domani”, lista a sostegno di Orlando Pocci, Adele Avella. Con lei abbiamo parlato delle scelte che l’hanno portata a candidarsi, degli amibiti ove vorrebbe portare il suo contributo e delle prospettive di crescita da inseguire per Velletri.
Cosa ti ha spinto a candidarti con Noi Domani?
La scelta di iniziare un’esperienza politica non è stata né facile né immediata. Sentivo la responsabilità di non avere esperienze pregresse e allo stesso la sensibilità di poter contribuire a rendere questa città il luogo giusto per i miei figli. E’ stata una decisione sofferta proprio per il rispetto che nutro nei confronti di chi sceglie di sacrificare anche sé stessi per il bene comune. La politica vera dovrebbe essere questo, diffidare dai particolarismi ed esaltare la collettività. Non esagero nel dire che l’unica lista nella quale sento la mia figura nel posto giusto è Noi domani, proprio in virtù di un collettivo che sin dall’inizio ha rispecchiato i miei ideali: un progetto per tutti, con la collaborazione e la solidarietà dei singoli messi al servizio di tutti.
Quali sono le competenze e le idee che vuoi mettere a disposizione di Velletri in caso di elezione?
Gli ambiti che più mi stanno a cuore, e che condivido con molti amici della mia lista, sono cultura, ambiente, sport e giovani. A mio avviso non sono temi così lontani l’uno dall’altro. In ciascuno di questi è tangibile ed evidente l’interferenza positiva dell’altro: non esiste cultura se non vi sono iniziative, spazi e tempi giusti, rivolti dall’amministrazione soprattutto ai giovani della città. Io, seguendo le linee già tracciate dall’amministrazione Pocci, molto sensibile alla valorizzazione culturale dei nostri ragazzi, sto seguendo un progetto educativo da proporre alle scuole e di cui per ora non voglio discutere, ma che si lega alla sicurezza e alla sana crescita dei ragazzi in età preadolescenziale. Altro binomio di grande importanza per il futuro della nostra collettività, direttamente collegato al nome della nostra lista, è l’ambiente e lo sport. Abbiamo a disposizione un patrimonio ambientale inestimabile e grandi capacità nello sport manageriale. Le mie idee sono molto semplici e di facile attuazione: uno spazio giovani attrezzato, dove rendere fruibili e gratuiti sport di squadra, tipo basket all’aperto e dove promuovere e sostenere anche altre iniziative giovanili, ma soprattutto quello che mi piacerebbe contribuire a realizzare sarebbe un bike park, ovvero uno spazio dove i tanti bambini della nostra città possano allenare quella passione sportiva, il ciclismo, che in passato, grandi traguardi ha conseguito in questo territorio ma che purtroppo nel tempo ha perso valore e identità. L’ambiente, lo sport, i giovani e la cultura sono aspetti strettamente collegati tra loro, una comunità che allena il corpo e la mente, è una collettività inclusiva ed integrata.
In quali settori credi che occorra imprimere una svolta per far crescere la città?
In parte la risposta è implicita nella domanda precedente. Aggiungo solo delle osservazioni da sociologa ed esperta della comunicazione. Il futuro migliore che possiamo costruire parte dall’educazione e dall’istruzione. Quello che, quindi, abbiamo il dovere morale di migliorare è la formazione dei nostri studenti dentro e fuori dalla scuola, con iniziative edificanti ma soprattutto offrendo loro gli spazi e i luoghi (Villa Bernabei, la Casa delle Cultura e della Musica sono esempi di grande valore) giusti e proporzionati alle loro età. La casa dei bambini, è stata una esperienza dei primi decenni del ‘900, ad opera di una donna, un medico, Maria Montessori che considerava la mente del bambino una entità pensante, assorbente, in grado di cambiare il mondo. Per questo, il progetto dell’Asilo comunale, sposa in pieno i miei ideali. Un’amministrazione che si concentra sui bambini, sta guardando al futuro di tutta la comunità. Allargare la prospettiva a tutto il mondo dei bambini e dei ragazzi, realizzando accessi e iniziative sul territorio che li istruiscano con maggiore costanza al rispetto dei beni collettivi, con iniziative tanto nei boschi, quanto nei musei della città, istituendo premi letterari, teatrali, creativi in generale, così da rendere viva e allenata quella capacità naturale all’arte che nel corso della crescita spesso di perde, sono tutti temi che intendo legare alla grande disponibilità ambientale e storico-archeologica di cui disponiamo.