Alessandro Filippi, presidente della Fondazione Museo Magni-Mirisola, in quest'intervista ci anticipa qualcosa del grande progetto che dovrà restituire dignità e funzione alla storica stazione di Piazza Martiri d'Ungheria. Da molto tempo utilizzata dai soli pendolari (chiusi tutti gli uffici, la biglietteria, trasferita l'edicola), la stazione di Velletri diverrà un Polo Culturale.
Alessandro, dopo il grande lavoro con il Polo Espositivo inizia l'avventura con un'altra struttura fortemente simbolica della nostra città. Quando hai intuito le sue potenzialità e cominciato a muoverti per ottenerne la gestione?
Il progetto legato alla rinascita della stazione è nato durante l’estate del 2021 durante una chiacchierata con Paolo Silvi presidente dell’Associazione Apassiferrati, proprio all’interno del Polo Espositivo. L’idea è scaturita da una considerazione in merito ad una visione globale del territorio attraverso la promozione dello stesso riscoprendo il turismo su rotaia. Ci siamo chiesti se la stazione poteva esserne il crocevia e da una telefonata a RFI è partito tutto. All’inizio una utopia oggi una realtà.
La stazione è un crocevia di viaggiatori, turisti e storie. Nel tuo volume ricostruisci le vicende di questa ferrovia Pio-Latina che portò la modernità su ferro a Velletri...
Certo il volume è la ricostruzione storica della vicenda della Pio – Latina attraverso anche i viaggiatori che negli anni sono arrivati a Velletri e poi troverete invece quello che la stazione diventerà.
Cerchiamo di 'estorcerti' qualche anticipazione: in che modo stai lavorando all'allestimento del Museo e con quali collaborazioni?
Il nuovo museo è stato progettato dall’Architetto Umberto Magni, il nipote del maestro e sarà realizzato dalla Onefacilty di Marco Silvagni con la collaborazione in fatto di luci del Prof. Federico Ognibene. Scoprirete tutto domenica 27 Febbraio quando verrà presentato il progetto.
Che tipo di esposizione prevedi (foto, video, cimeli) e come cerchi di coinvolgere i cittadini di Velletri in questo progetto che senz'altro porterà benefici a tutti, in termini di vivibilità e cultura?
Sarà un percorso tematico multimediale che condurrà il visitatore in vortice di emozioni. Il coinvolgimento avverrà con una programmazione di eventi annuali e con la messa a disposizione delle sale polifunzionali per iniziative culturali. Ovviamente chi farà richiesta degli spazi dovrà presentare un progetto e pagare una quota per i costi di gestione.
È più forte l'emozione o il senso di responsabilità in quest'avventura?
Entrambi, ma soprattutto finalmente uno spazio sano. Dove poter lavorare sereni liberi da vicoli. Uno spazio “cittadino” da fruire rispettandolo e soprattutto rispettando chi l’ha creato con le sole forze proprie senza nessun aiuto pubblico.
Ci sarà una sorta di 'circuito museale' fra la stazione e il Polo, visto che la Fondazione Magni-Mirisola lavora su entrambi?
Certo che sì, il Polo Espositivo non cadrà in secondo piano ma camminerà insieme alla nuova realtà.
Molto spesso a Velletri si discute sulla mancanza di una visione comune o globale nei campi del turismo e della cultura. Qual è la tua opinione in merito, da operatore culturale?
Velletri ha bisogno di cultura. Non della cultura del “campanile”. Ma di una cultura per tutti. Sono stato sempre aperto ad ogni forma di stimolo e continuerò ad esserlo. Infatti ci siamo sentiti con Giacomo Zito il nuovo direttore artistico della Fondazione Arte e Cultura e insieme con il presidente Tullio Sorrentino abbiamo deciso di fare la presentazione del programma delle celebrazioni per il 160esimo anniversario Sabato 12 Febbraio 2022 alla Casa delle Culture e della Musica. Cosa che qualche tempo fa era un sogno. Credo che non devo aggiungere altro…