Apre “Bar-Atto”, attive grazie a un gran progetto le caffetterie della Casa delle Culture e del Teatro a Velletri
Riaprono le Caffetterie della Casa delle Culture e della Musica e del Teatro Artemisio-Volontè di Velletri grazie all’alleanza per l’inclusione socio lavorativa dei giovani con disabilità. Sabato 25 marzo, nell’Auditorium “Romina Trenta”, oltre duecento persone hanno partecipato alla cerimonia di apertura di “BAR-ATTO”, un nome simbolico che indica scambio, azione, inclusione. Il progetto, nato da una sinergia felice tra il Comune – per il quale erano presenti il Sindaco Orlando Pocci e l’Assessore Edoardo Menicocci – e la Fondazione di Partecipazione Arte & Cultura Città di Velletri – rappresentata dal presidente Tullio Sorrentino e dal direttore artistico Giacomo Zito – in collaborazione con Sportello Lavoro, Castellinsieme Onlus, Castelluccia Cooperativa Sociale e Make 4 Work.
Proprio Giorgio Di Dato, responsabile dello Sportello Lavoro, ha spiegato alla nostra redazione lo spirito di un progetto pionieristico: “Bar-Atto insieme tanti pezzi della comunità: l’ente pubblico, la Fondazione, le associazioni territoriali. Stiamo cercando di portare il mondo no profit nel profit, facendo in modo che i ragazzi con disabilità che vengono allo Sportello Lavoro di Velletri – servizio attivo ormai da due anni – facciano con noi un percorso di orientamento finalizzato a individuare le abilità che i possono esprimere in una performance lavorativa.
“Il bar è una delle attività protette finalizzata a metterli in una condizione di espressione in un modello di servizio, è una grande sfida perché li stiamo inserendo nel mondo del lavoro. Portiamo avanti”, ha proseguito, “questo modello che serve a superare quello che accade oggi, cioè che i ragazzi si fermano ad attività all’interno di progetti e quindi finiti i progetti non hanno futuro. Vogliamo superare questo creando connessione con il mondo delle imprese. Per fare ciò è necessario dare l’opportunità alle imprese di osservare ragazzi che lavorano e rendere noto alle aziende gli strumenti, gli incentivi e i metodi che portino vantaggio in termini di reputazione. Questa progettualità consente alle aziende di esprimersi in una responsabilità sociale di impresa. Dobbiamo, tramite queste alleanze, far sì che l’inclusione lavorativa di ragazzi con disabilità possa diventare competitiva, con un percorso come questo che prevede orientamento, allenamento, prova e poi inserimento in azienda. Velletri nei Castelli Romani apre le danze in questo senso, fa da pioniere. Stiamo dimostrando che attraverso questi modelli ibridi mettiamo insieme mondi diversi e che l’ente pubblico è un facilitatore di progettualità. Il nostro obiettivo è andare avanti, rendere questi due bar come un qualcosa che crei valore alla comunità. Il bar deve essere un posto di condivisione di valori, di attività e tutto ciò è inserito all’interno di due luoghi gestiti dalla Fondazione, che è stata molto sensibile a tutto ciò”.