Chi sarà il prossimo Sindaco di Velletri?
Eppur si muove, la politica veliterna. Dopo le Elezioni Regionali, sulle quali nelle segrete stanze sono state senz’altro fatte tutte le analisi del caso, è tempo di guardare alla prossima scadenza che arriverà un po’ prima del previsto. Il 14 e 15 maggio si rinnoverà il Consiglio Comunale e dunque il Sindaco e la Giunta. Che qualcosa si muova lo vediamo dai dettagli e dalle piccole cose. L’esercito dei social media manager sta arrivando, per dare forma ai pensieri e sostanza alla campagna elettorale. Anche quest’anno la caccia alla preferenza passerà dai mezzi di comunicazione moderni e a portata di click.
Il Sindaco Orlando Pocci si ricandiderà? Non sembrano esserci sorprese, in merito. Il primo cittadino lo ha anche lasciato intendere, in diverse occasioni, e la presentazione dei progetti finanziati dal PNRR sarà senz’altro un trampolino di lancio per raccontare cosa si vuole fare in futuro. Piazza Cairoli, il collegamento meccanizzato col parcheggio sotto la villa, il mercato coperto: c’è da scommettere che Pocci punterà tutto su questi ambiziosi e anche faraonici progetti, capaci di cambiare il volto del centro storico. Sottolineando anche la gestione della città in una fase storica contraddistinta dalla pandemia.
Chi intorno a lui? La maggioranza ha perso il gruppo di Italia Viva, composto da due consiglieri (Maria Paola De Marchis e Giuliano Cugini), e ha salutato l’ex Fratelli d’Italia Carlo Quaglia, passato da Velletri e Beni Comuni al gruppo misto. Spostamenti che non destano preoccupazione a livello numerico. Soprattutto quando comincerà il leitmotiv del “ragionare sui programmi” che potrebbe far trovare allo stesso tavolo e senza imbarazzo chiunque.
Il ruolo dell’ago della bilancia andrà ancora a Forza Italia? È prematuro dirlo, ma i forzisti si sono compattati e alle Regionali hanno raggiunto un buon 12%. Il sostegno del gruppo di Patto Popolare di Lamberto Trivelloni, assieme al politico di lungo corso Salvatore Ladaga, e dell’assessore Romano Favetta che ha sostenuto i candidati del partito di Berlusconi hanno costruito un risultato importante che senz’altro risulta appetibile da tutti gli schieramenti.
E a destra che succede? Si muove, molto, Paolo Felci che con il suo gruppo già cinque anni fa ottenne ottimi risultati. C’è attesa per conoscere il nome del candidato. Qualcuno ha detto che le Regionali sono state delle Primarie interne. In tal senso le avrebbe virtualmente vinte la Lega, perché Tony Bruognolo è stato il candidato più votato fra i tre di centrodestra (1800 voti, 1400 li ha avuti Giancarlo Righini e 1200 Tiziana Pepe) e fra l’altro è rimasto fuori dal Consiglio Regionale nonostante la performance ottima. Che possa avanzare il suo nome per la fascia da Sindaco? Candidato di partito o nome di garanzia, magari moderato, che riunisca le varie anime della coalizione? Cinque anni fa Giorgio Greci si era candidato, come civico, due anni prima del voto. Oggi invece manca ancora il candidato a due mesi dal voto e non spicca ancora nettamente un profilo più di un altro.
Ci saranno altri candidati? Si muove “Noi domani”, facente capo al gruppo di Daniele Ognibene (escluso eccellente con la mancata ricandidatura alla Regione), Giulia Ciafrei, Giorgio Fiocco e quelli che passarono a Liberi e Uguali a suo tempo. Probabile, però, la loro collocazione a sostegno di Pocci.
Il Movimento Cinque Stelle con Paolo Trenta sceglierà la via del campo largo, già paventata più volte, oppure riproporrà una candidatura unica?
Altro nodo riguarda la “sinistra”: molti sono gli scontenti del governo Orlando Pocci, che rimproverano al primo cittadino l’alleanza con Forza Italia e l’assessorato ad Alessandro Priori. Ci sono i margini per un’alternativa che stia in piedi e che metta insieme le forze progressiste rosicchiando voti al PD? L’esperienza di Stefano Pennacchi, cinque anni fa, non è un precedente che fa ben sperare a livello percentuale.
Cosa accadrà? A due mesi dal voto l’impressione è che non mancheranno sorprese.