Ultimo aggiornamento:  14 Ottobre 2022

“Conoscere le patologie reumatologiche”: convegno alla Sala Tersicore

Le malattie reumatologiche sono patologie caratterizzate dall’infiammazione di articolazioni, legamenti, tendini, ossa, muscoli che possono coinvolgere anche altri organi. Colpiscono a qualsiasi età e se non curate (e diagnosticate) precocemente rischiano di far perdere la funzionalità delle strutture infiammate. Sensibilizzare, dunque, è fondamentale e a tal proposito il convegno “Conoscere le patologie reumatologiche” organizzato da APMARR (Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare) e AISF con il patrocinio del Comune di Velletri servirà a saperne di più su queste realtà purtroppo in aumento.

L’appuntamento è per sabato 22 ottobre in Sala Tersicore, dalle 16.00 alle 18.00, con tantissimi interventi che andranno a restituire un’immagine precisa del tipo di patologie e del modo in cui si debbono affrontare o prevenire. Un’iniziativa, quella di Velletri, inserita nell’ambito della Giornata Mondiale delle Malattie Reumatologiche (12 ottobre) e che vedrà la partecipazione di rappresentanti del CREI (Collegio reumatologi italiani), SIR (società italiana di reumatologici), ReDO (reumatologhe donne). Saranno presenti il direttore sanitario della ASL Roberto Corsi e l’Assessore Romano Favetta, che fu il primo a organizzare eventi sul tema a Velletri lo scorso mese di marzo.

La nostra Redazione per conoscere meglio queste patologie ha intercettato Carla Caprio (docente e coordinatrice del convegno), Sonia Middei (consuelor e consigliera APMARR) e il dottor Luis Severino Martin, reumatologo dell’Ospedale Civile “Paolo Colombo” di Velletri. Tre testimonianze preziose, le loro, utili per meglio comprendere l’importanza dell’iniziativa e del messaggio in essa veicolata.

“Per me è un onore essere stata scelta come madrina del convegno, per me è un punto di arrivo e di partenza insieme. Il punto di arrivo”, ha detto Carla Caprio, “è in riferimento al percorso iniziato lo scorso maggio con l’inaugurazione della panchina nel Parco di S. Maria dell’Orto per sensibilizzare i cittadini sulla fibromalgia. Un percorso iniziato da poche persone che però sono diventate sempre più fino a creare una squadra vincente. È però un punto di partenza”, ha aggiunto la coordinatrice del convegno, “perché sono convinta che dal 22 ottobre saremo sempre più visibili e costruiremo sempre più una realtà consapevole e solida. Mi piace concludere con la citazione di Goethe, ‘è necessario unirsi non per stare uniti ma per fare qualcosa insieme”.

Sonia Middei, in qualità di consigliera APMARR, ha parlato dati alla mano: “i pazienti con malattie reumatologiche rappresentano una grande percentuale della popolazione. Circa il 20% delle donne ed il 12% degli uomini oltre 60 anni sonno affetti da artrosi poliarticolare e la percentuale di pazienti affetti da artrite reumatoide è dello 0.5-1% della popolazione totale. Questo per indicare soltanto due delle patologie reumatologiche più frequenti. Sono patologie”, ha precisato, “che insorgono in qualunque età della vita, anche fra i bambini e gli adolescenti, ma colpiscono soprattutto giovani adulti, nel periodo della vita in cui viene richiesto loro il massimo dello sforzo sia a livello personale e familiare sia a livello professionale. Infatti i costi diretti (ricoveri, esami strumentali, medicine, terapia riabilitativa, ecc) ed i costi indiretti (assenza del lavoro, assegni di invalidità, permessi legge 104, ecc) sono enormi se nel decorso della malattia si sono già verificati danni articolari o di organi sistemici di tipo irreversibile. Nonostante la potenziale gravità, l’enorme numero di pazienti coinvolti ed i costi che comportano per la società, queste malattie sono spesso misconosciute e, conseguentemente, i pazienti reumatici sono quasi “trasparenti” per i sistemi sanitari. E’ estremamente difficile trovare un ambulatorio di Reumatologia vicino al proprio domicilio, soprattutto per le realtà rurali, ed i pochi specialisti presenti negli Ambulatori del SSN spesso devono prestare servizio presso altre Unità Operative. Durante la pandemia COVID19”, ha sottolineato la dottoressa Middei, “sono stati chiusi o enormemente ridimensionati gli ambulatori di Reumatologia, il che ha comportato un ritardo enorme nelle prime visite e nelle visite di controllo per i pazienti reumatologici. Il nostro compito, come Associazioni di malati reumatici, è informare la popolazione dell’esistenza delle patologie reumatiche, invitanti tutti a collaborare nella diagnosi precoce di queste malattie indirizzando i propri parenti, conoscenti e amici allo Specialista Reumatologo che potrà eseguire gli esami necessari per diagnosticare o escludere una patologia specifica ed iniziare la terapia al più presto. Inoltre è nostro compito, come Associazione, di far capire a tutte le persone affette da malattie reumatologiche, che non sono sole, che ci sono tante altre persone con le quali possono condividere la loro esperienza di vita e che queste malattie possono essere un momento di crescita personale. La OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha instituito la data del 12 Ottobre come Giornata Mondiale del malato reumatico per mettere in evidenza la necessità di svegliare nella popolazione l’interesse per conoscere queste malattie ed imparare ad accogliere, capire ed aiutare meglio le persone da esse colpite. Con questo spirito abbiamo organizzato per il 22 Ottobre una giornata di divulgazione presso il Comune di Velletri, che ringraziamo per il patrocinio, aperta a tutti i cittadini e cittadine che vorranno partecipare. Abbiamo invitato le principali Società Scientifiche Italiane nel campo della reumatologia ed i rappresentati locali della sanità e delle istituzioni. Quindi”, ha concluso Sonia Middei, “vi invitiamo a partecipare sicuri che la giornata si svolgerà in un ambiente gioviale di intercomunicazione di conoscenza scientifica e condivisione esperienziale”.

Il moderatore del convegno, dottor Luis Severino Martin, reumatologo al nosocomio di Velletri, è intervenuto invece sull’aspetto medico per presentare il convegno: “Le malattie osteoarticolari infiammatorie, dette anche reumatologiche, sono frequenti e ognuno di noi ha qualche parente, amico o conoscente affetto da artrosi, artrite reumatoide, vasculite…Malattie, queste, che possono sembrare banali e un po’ dolorose ma invece celano situazioni gravi e invalidanti che possono ridurre non soltanto la quantità di vita del paziente ma soprattutto la qualità del loro quotidiano e delle loro famiglie. Per fortuna le terapie disponibili sono straordinarie, disponiamo di tanti tipi di antiinfiammatori e farmaci che possono stimolare la crescita cartilaginea o immunosoppressori di tipo chimico o biotecnologico che possono ridurre enormemente la gravità di queste malattie. Purtroppo le terapie sono efficaci se fatte in una fase precoce della malattia, e questo è il principale problema che viviamo attualmente in reumatologia: intercettare il paziente nella fase precoce con tutti i metodi diagnostici che abbiamo – ecografie, risonanze magnetiche, esami del sangue specifici. Il vero problema per la diagnosi precoce è la disponibilità dello specialista territoriale: i pazienti arrivano troppo spesso dal reumatologo dopo una via crucis, fra specialisti di altre branche che non hanno la preparazione specifica per diagnosticare la malattia reumatologica. Basti vedere che nella nostra realtà è rarissimo trovare un reumatologo territoriale e la stragrande maggioranza dei reumatologici negli ospedali lo fanno in altre unità operative dove ritagliano qualche ora del loro tempo settimanale per dedicarlo ai pazienti reumatologici. Ecco perché”, ha concluso lo stimato medico dell’Ospedale di Velletri, “la giornata mondiale del 12 ottobre ci richiama alla consapevolezza su queste patologie e dobbiamo ringraziare il lavoro delle associazioni di pazienti fatto in mezzo alla popolazione per svegliare la coscienza delle persone e soprattutto delle istituzioni. Dobbiamo assolutamente migliorare la situazione di vita di questi pazienti”.

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