Siamo arrivati al termine di questa amministrazione di Centro che ha governato Velletri per cinque anni, prima di loro altre due legislature a guida PD e prima ancora il centrodestra. Cosa possiamo dire sulla nostra città? Non cose buone purtroppo. L’amministrazione Pocci, in continuità con le precedenti amministrazioni di entrambe gli schieramenti, ha dato il colpo di grazia a Velletri, famosa ormai come la città dei supermercati, dei fast food e del coprifuoco alle otto di sera. Ma non solo: una gestione del verde pubblico da denuncia, con capitozzature indiscriminate che rendono nel tempo le alberature deboli e a rischio cadute; la volontà di appoggiare opere altamente impattanti in termini di emissioni di CO2 e di pericolosi inquinanti, nonché paesaggisticamente, come la Bretella Cisterna Valmontone e l’Inceneritore di Santa Palomba, che essendo a soli 10 Km in linea d’aria dal nostro territorio investirà le campagna veliterne con diossina, metalli pesanti e particolato sottile che ormai sappiamo essere emessi anche dagli impianti di ultima generazione in quanto non filtrabili. In sostanza un’assenza di visione che ha portato Velletri ad essere una città dormitorio, con esigui spazi per la cultura, spesso politicizzati, e nessuna attenzione per i nostri giovani. Aggiungiamo: con nessuna visione innovativa per l’agricoltura sostenibile di qualità, e una gestione predatoria del patrimonio boschivo. Insomma la città che esulta perché il suo pane è stato inserito sul sito della Nutella, cioè una multinazionale del cibo spazzatura.
A seguito del recente rimpasto della giunta con l’entrata in organico di Europa Verde (ex Verdi) e M5S, tentativo di mantenere in vita con una flebo dal debole riflesso verde un’amministrazione da sempre assente, soprattutto sui temi ambientali, non posso che esprimere il mio pensiero in modo chiaro e diretto come sempre faccio. Ma prima occorre una premessa.
Alle elezioni regionali ho concorso nella lista Verdi-Sinistra parlando di temi ambientali in modo approfondito e a tutto campo, seppur nell’incoerenza di una coalizione in cui i nostri alleati (PD e Azione) nulla proponevano di ecologista. Si è fatto ampiamente appello al “senso di responsabilità” di avere una coalizione competitiva contro la destra per giustificare comunque una posizione fortemente incoerente, dove noi singoli candidati e il candidato presidente D’Amato sembrava avessimo due programmi diametralmente contrapposti, fatto che personalmente non ho nascosto ma anzi, evidenziato e fatto presente senza alcun cambiamento di rotta. Alla fine i risultati hanno confermato che le accozzaglie basate su programmi poco credibili e sulla incoerenza non sono (giustamente) ben visti dall’elettorato sensibile ai temi ambientali. Nonostante questo, il mio personale risultato è stato, nel contesto di una generale e drammatica sconfitta, più che soddisfacente. Seppur non avessi la lunga esperienza politica di molti altri candidati della mia lista, e neanche finanze da investire nella campagna elettorale, ho ricevuto un ampio consenso sia a Velletri che in tutta la provincia, semplicemente parlando di temi ambientali con cognizione di causa e con la coerenza che viene riconosciuta al mio percorso personale. Tanti amici, conoscenti, ma anche tantissimi sconosciuti, mi hanno accordato la loro stima, in molti casi elettori di schieramenti diversi o persone sfiduciate non più votanti. Questo significa che l’ambientalismo vero e determinato può ottenere riscontro se offre serietà e coerenza, esattamente ciò che non sta accadendo a Velletri.
L’entrata nella giunta Pocci dei partiti che durante le regionali si battevano contro le opere devastanti citate sopra, che proponevano ambiziosi progetti ambientalisti, e che ora si riducono a giustificare un assessorato con qualche timido punto programmatico vago e dallo scarso valore alla lotta ai Cambiamenti Climatici e al rilancio ecologico della città, è per me una grandissima occasione persa. Stavolta non c’era nessuna scelta calata dall’alto: potevamo scegliere noi, cittadini veliterni, ma la scelta è stata la solita. Il mio appello e auspicio subito dopo le elezioni regionali a formare un soggetto unico realmente ecologista, formato dalle varie anime della città sensibili a questi temi, e in grado di impattare sulla futura amministrazione rappresentando tutti quei/quelle cittadini/e che non trovano nessun soggetto politico serio da sostenere, è andato perso, mai stato preso in reale considerazione dalla lista con cui ho concorso. Mi è sembrato più importante arrivare prima possibile ad una alleanza consacrandola con un incarico in giunta che non sostenere un vero programma ambientalista, perfino mettendo da parte la lotta agli ecomostri che rappresentano davvero un disastro ambientale di proporzioni enormi, ancor più se paragonati ai flebili e davvero vaghi punti richiesti da Europa Verde per giustificare l’ennesima alleanza con un PD totalmente allineato alle politiche di destra, che certamente non avrebbe mai accettato richieste più coraggiose come invece dovrebbe fare qualsiasi partito che si dichiara ambientalista. Ad oggi quindi non posso che notare come l’ecologismo sia presente nel centrosinistra (coalizione che dovrebbe parlarne di più) con punti per lo più sovrapponibili ai programmi che qualsiasi amministrazione di qualsiasi colore oggi metterebbe in campo, quindi dallo scarso valore in termini di risultati raggiunti.
In questa condizione quindi non sosterrò la coalizione Pocci alle prossime elezioni comunali, nulla di personale ovviamente ma per i motivi di cui sopra. Parlando con i tanti amici e colleghi veliterni che mi hanno sostenuto alle elezioni di febbraio, il sentimento è più che condiviso. Purtroppo ancora una volta a Velletri, sulla scheda elettorale delle amministrative di maggio 2023, non ci sarà alcun simbolo da votare che parli di ambiente in modo proporzionato ai problemi che stiamo affrontando e di cui abbiamo solo intravisto la punta di un iceberg decisamente profondo.
La siccità devasterà il nostro territorio e l’agricoltura non produrrà più; il problema rifiuti non sarà risolto dall’ennesimo inceneritore che energeticamente consuma decine di volte più energia di quella che produce, con emissioni di CO2 devastanti; perfino le rinnovabili non serviranno se contemporaneamente non attueremo politiche di riduzione dei consumi energetici e materiali, anche a livello locale. Chi come me ha capito a quali problemi stiamo andando incontro, si aspetta scelte coraggiose e soprattutto la coerenza che ancora viene messa da parte appena si prospetta un’alleanza con incarichi da assegnare. Auspico che anche Velletri, come altre città, possa vedere in futuro un progetto serio e lungimirante, dove anche gli amici dei Verdi rinsaviscano e diano più importanza alla coerenza e ai temi ambientali.
Prof. Daniele Previtali