Elezioni Velletri, fine primo round: Ascanio Cascella (44,3%) in vantaggio su Orlando Pocci (32,9%)

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Alla fine le attese sono state rispettate: per conoscere il nome del nuovo Sindaco di Velletri si andrà al ballottaggio, con i due contendenti favoriti alla vigilia che si ripresenteranno agli elettori fra quindici giorni. Il dato dell’affluenza oltre il 60% aveva lasciato presagire il secondo turno e così è stato.

Non è riuscita al centrodestra l’impresa di strappare la città al primo turno, nonostante il vento favorevole a livello nazionale e regionale: segno che le consultazioni cittadine sono un’altra cosa e seguono altre logiche. La coalizione riunita con tutti i principali partiti ha raggiunto un ottimo risultato con l’avvocato Ascanio Cascella, capace di superare le 10.000 preferenze e attestarsi al 44%. Non è bastato, però, per non doversi giocare il secondo turno. Orlando Pocci, Sindaco uscente, si attesta intorno al 33,5% prendendo a occhio e croce gli stessi suffragi di cinque anni fa. Anche quella volta fu necessario il ballottaggio per avere la meglio sullo sfidante Giorgio Greci, orfano però di alcuni pezzi di centrodestra. Il centrosinistra cercherà quindi altra continuità dopo quindici anni di governo.

Di sicuro il ruolo di ago della bilancia andrà al terzo e a quarto classificato. Da capire come si muoverà Romano Favetta, la cui ascesa era pronosticabile già alla vigilia: l’ex Assessore, superando i 3000 voti con un 13% abbondante, diventa un interlocutore appetibile per entrambi gli sfidanti. Analogo discorso per Fausto Servadio, che ripresentatosi alle urne dopo l’esperienza da Sindaco per ben dieci anni non ha sfigurato totalizzando un 8% che sarà sicuramente attenzionato da chi è al secondo turno. Sulla carta difficile pensare che un ex Assessore di Pocci – Favetta, appunto – possa appoggiare il centrodestra, considerati anche i discorsi di questa campagna elettorale. Dall’altra parte, invece, Servadio non ha mai lesinato critiche all’amministrazione uscente oltre che al centrodestra e un suo appoggio a Pocci appare quanto mai remoto anche se il suo elettorato è senz’altro presumibilmente spostato verso il centrosinistra.

Elementi, tutti questi sul piatto, da soppesare – in attesa di conoscere le intenzioni di voto di Clorinda Ricci e Roberto Romagnoli, che pur attestandosi a percentuali non altissime rappresentano comunque sigle partitiche nazionali. La sensazione è che la partita sia apertissima, e si preannunciano quindici giorni di fuoco per consegnare a Velletri l’amministrazione che guiderà la città più grande dei Castelli fino al 2028.