Fabio Taddei e Vincenzo Bagaglini: lettera aperta a Servadio

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Caro Fausto Servadio,

noi ti scriviamo nel ricordo dei bei trascorsi che ci hanno visto protagonisti nel primo governo della città da te guidato, allora uomo forte del Partito Democratico, oggi uomo di chi allora combattevi per aver portato questa città allo sfascio. 

Parole tue. 

Se tutto ciò si volesse riassumere in una favola, nella quale molti avevano creduto in un lieto fine, si potrebbe immaginare cappuccetto rosso e la nonnina buona, che però ad un certo punto della storia si toglie la maschera e mostra  il suo vero volto, quello del lupo cattivo con tanto di denti arcigni.

La vicenda che vede Servadio formalizzare un accordo politico con la Destra, mette a nudo l’uomo che prima ha governato questa città con Pocci, suo assessore all’urbanistica per 10 anni, poi a fronte di una netta sconfitta elettorale stringe accordi con la parte avversa andando contro Pocci!
Di cosa si sarà mai macchiato Orlando Pocci per scatenare ad uno sconfitto come Fausto Servadio tanto livore?
Il 90% dei candidati di Servadio si sono dissociati da questo suo accordo con la Destra ed un commento apparso sui social che recita “la follia di un…….… Rancoroso. Narcisista. Egocentrico” ci fa riflettere. 

Noi non sappiamo se questa definizione sia calzante e non ci appartiene ma ne conosciamo però gli effetti. 

Siamo stati vittime di un bullismo politico che ci ha messo fuori dal PD e dalla vita politica di questa città per 10 lunghi anni, iniziando il tutto dalla lettura in Consiglio Comunale di un editto bulgaro nel quale convergevano le volontà del mandante “Don Rodrigo” che oggi stringe la mano a Cascella e del suo fedelissimo “servo“ Don Abbondio”!!!

Purtroppo tanti nostri colleghi del tempo, vuoi per buona fede o per paura, “punirne due per educarne cento”, si sono allineati ad un atteggiamento che ha contribuito a svuotare il partito di aderenti che vi si erano avvicinati ed a noi ha di fatto creato difficoltà nei rapporti personali con tante persone, cosa questa che non ha nulla a che vedere con la politica. 

Avevamo ragione noi, anche se tutto questo non ci ripaga di tanta ignominia subita, con la sola colpa di essere persone pensanti, culturalmente e politicamente preparate e che capiscono l’italiano.

La politica è l’arte del mediare, altresì ci sarebbe la dittatura ma bisogna saperla fare e non tutti sono capaci. 

C’è chi pensa che la politica sia un esercizio del potere con il concetto dell’essere padrone e c’è invece chi fa politica ascoltando, programmando e governando la cosa pubblica come un buon padre di famiglia, a noi appartiene la seconda. 

Non abbiamo il dono dell’onnipotenza e non sappiamo come andrà questo ballottaggio, ma il candidato a sindaco Cascella, visto l’appoggio di Servadio alla sua candidatura può fare chiarezza, perché noi facciamo fatica a capire l’accordo e vorremmo che ci spiegasse, ovviamente lasciando stare quanto pubblicato in merito alla “lealtà e all’invidia”. 

Cosa c’entra Servadio con alcuni noti politici di Destra candidati nelle sue liste e firmatari dell’accordo? Tutta gente che sta con lei, ai quali Servadio durante il suo governo ha tirato tanti di quei secchi di fango che ancora se lo ricordano. 

Provi a spiegare agli elettori, come il fango è diventato cioccolata. Senza vergogna! 

Dopo questi fatti non si provi a criticare l’accordo elettorale Pocci-Favetta! 

Fabio Taddei 

Vincenzo Bagaglini