Soltanto a mente fredda si riesce a capire la portata dell'impresa compiuta Domenica. Diventare campione italiano di taekwondo categoria cadetti è il più alto titolo al quale un ragazzo che intraprende questo sport aspira da quando mette piede per la prima volta sul tatami di una palestra. Per arrivare a questo, come in tutte le cose che vanno conquistate e non regalate, l'impegno, la passione e il sacrificio non sono mai mancati. Un percorso compiuto negli anni in silenzio, senza mai esaltarsi, anzi delle volte subendo anche qualche scherno per via del peso (-20kg in 8mesi) e soprattutto senza mai abbattersi. Quello visto al Palaflorio di Bari dove era presente l'Elite del taekwondo giovanile italiano è stato qualcosa di emozionante, non solo per il titolo vinto, ma soprattutto per la maturità che un ragazzo di nemmeno 14 anni ha dimostrato. Ho visto soltanto colpi in testa e per chi conosce un po' questo sport sa di cosa parlo. Stare concentrato per tre durissimi incontri su un tatami a dare e prendere botte posso assicurare che non è roba da poco, sia a livello fisico ma soprattutto mentale. Nella nostra famiglia abbiamo sempre inteso lo sport come veicolo di accompagnamento per un futuro migliore nella vita di tutti i giorni, dove educazione, scuola e rispetto delle regole vengono sempre al primo posto e vedendo i risultati posso affermare che questa cosa piano piano si sta concretizzando. Non siamo abituati nè ad abbatterci né ad esaltarci, siamo persone concrete ed è questo quello che stiamo cercando di insegnare a nostro figlio con la speranza che in futuro possa trovarne beneficio. Infine avvenimento di non poco conto, con la vittoria di Gioele, la Società Sportiva LAZIO Taekwondo si è classificato al primo posto nella classifica del campionato Italiano cadetti maschili, un risultato che ripaga almeno parzialmente i grandi sacrifici compiuti in questi ultimi anni dal Maestro Carlo Cellucci e il suo staff.