Ultimo aggiornamento:  27 Ottobre 2022

I “Magazzini Teatrali”: fare ordine nel caos (e viceversa) sognando col nuovo Teatro di Velletri

Idee nuove, chiare e ad ampio raggio: così sono nati i “Magazzini Teatrali”, in via San Crispino, nei locali di quello che fu per anni il Teatro di Terra. È stato recuperato uno dei luoghi più iconici e intimamente amati della città di Velletri, nel quartiere medievale che se ne resta in disparte ma offre ancora scorci riparati dal caos e spesso sconosciuti dagli stessi veliterni. Tra le case in pietra, i vecchi archi e i palazzi dotati di grandi cantine e angusti cortili sorse negli anni Novanta quello che fu l’unico teatro della città vista la concomitante chiusura degli altri. Oggi, dopo qualche anno di oblio, rinasce sotto il nome di “Magazzini Teatrali”: un caos che ospita l’ordine, o l’ordine che ospita il caos. Un magazzino, inteso come contenitore di progetti, idee e follie, rimesso a lucido dai maestri Gennaro Duccilli e Sergio Gotti insieme agli infaticabili Antonio Duccilli e Antonio Accardo. Se sui social network è già disponibile la programmazione, intrufolarsi nel suggestivo spazio recuperato è ancor più emozionante e desta tantissima curiosità.

GENNARO DUCCILLI E IL TEATRO CHE IMMAGAZZINA

“C’è un continuo flusso di gente, per curiosità o per amore di questo luogo a cui tutti siamo affezionati. Per me è una grandissima emozione, perché ho iniziato a fare teatro in una sorta di garage simile a questo”: parole di Gennaro Duccilli, regista e attore professionista, uno dei deus ex machina di questa splendida operazione culturale. Nella sua Torre del Greco ha mosso i primi passi sul palcoscenico in un luogo forse lontano dall’idea di teatro che convenzionalmente si ha, ma arricchente per ogni aspetto: lo frequentavano personaggi come Mario Martone e Servillo. “In quello spazio”, ricorda Duccilli, “si faceva teatro di ricerca e sperimentazione e lì sono nati attori, tecnici, scenografi. Vogliamo dare ai giovani un’opportunità, quella di calarsi in una dimensione che canalizzi diverse energie”. Una dichiarazione d’intenti più efficace di qualsiasi manifesto programmatico. “Viviamo questo teatro”, e stavolta il maestro Duccilli parla al plurale perché condivide la mission con i suoi compagni di viaggio, “come qualcosa che immagazzina e dona. Immagazziniamo emozioni, in questa che è la città culturalmente più attiva dei Castelli Romani”.

Gennaro Duccilli, Sergio Gotti, Antonio Accardo, Antonio Duccilli

LA QUOTIDIANITA' DELLA CULTURA SECONDO ANTONIO DUCCILLI

Antonio Duccilli ha curato personalmente la programmazione, fatta di concerti jazz, spettacoli di prosa, workshop, cineforum. L’idea alla base delle attività culturali è quella della quotidianità: “questo deve essere un posto di aggregazione sociale, inclusivo, in cui vivere una quotidianità culturale. Non pensiamo”, ha spiegato, “alla cultura fatta di eventi sporadici. Vorremmo offrire un teatro al di fuori dei circuiti, con tanti eventi: ad esempio uno dei primi incontri sarà con un esperto di ginnastica mentale, un mimo di Torino che farà lo spettacolo il giorno prima e il workshop il giorno dopo, per mostrare cosa c’è dietro al suo lavoro”.

L'ARTE A TEATRO CON SERGIO GOTTI

Peculiarità dei “Magazzini Teatrali” è lo studio d’arte del maestro Sergio Gotti, nome che non ha bisogno di presentazioni e il cui lavoro diventa un altro attrattore, un altro catalizzatore: “non ci sono molti teatri che hanno lo studio d’arte e il teatro insieme”, dice Gotti con entusiasmo. “Essendo dieci anni che collaboro con il maestro Duccilli, abbiamo pensato a uno studio scenografico dove poter lavorare alle scenografie degli spettacoli. Qui monto le mie opere, la sinergia funziona. Allora abbiamo pensato a un teatro immersivo, dove niente è fisso, neanche la platea”. I circa ottanta posti canonici di cui si compone il teatro, infatti, possono raddoppiarsi o ridursi a seconda dello spettacolo: c’è la possibilità di disporre le poltrone a semicerchio, oppure occupare il palco e mettere l’artista al centro. Insomma, il caos ordinato è padrone anche di questo aspetto. Gennaro Duccilli immagina già performances che accompagnino gli spettatori sin dal Corso e da via San Crispino fin dentro il teatro, Gotti dal canto suo pensa ad aprire lo studio ai ragazzi degli istituti d’arte e dei licei per far vedere loro – dal vivo – come nasce una scenografia. Un gioiello, insomma, che ha un alto intento: “questo progetto è un catalizzatore”, dice Antonio Duccilli, “aggrega persone intorno. Spesso progetti validi una volta andati in scena finiscono, ora c’è un luogo dietro al progetto e la prospettiva è quella della continuità”.

Non da meno l’attenzione agli aspetti tecnici, con il direttore tecnico Antonio Accardo che dopo aver accumulato esperienza in importanti teatri ha messo a disposizione la sua professionalità per i “Magazzini Teatrali” di Velletri: “il lavoro è stato complesso vista la nudità della struttura, ma ciò ha agevolato l’allestimento. Ho portato la mia esperienza e ho visto che qui dentro c’è più energia di tanti altri teatri, le competenze che ci sono, miscelate, fanno sognare. C’è sempre questo work in progress e lo spazio lo permette, con la sua fluidità: qui pubblico e scena possono capovolgersi”.

SOGNARE SI PUO'

Cos’altro dire? Un teatro innovativo, all’avanguardia, aperto e definito come uno spazio culturale a trecentosessanta gradi per ogni evento al centro di un quartiere storico e suggestivo e a due passi dal cuore pulsante della città. Se lo raccontassero senza riferimenti geografici, potrebbe sembrare qualche illuminato esperimento di una qualche capitale europea. Invece ha sede a Velletri, e questo è motivo d’orgoglio e valido monito a seguire tutte le iniziative dei “Magazzini”.

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