I disagi che più o meno spesso i pendolari della linea Roma-Velletri sono costretti a vivere non fanno più notizia. La motivazione, come più volte anticipato su queste colonne, risiede in una infrastruttura vestusta che sopporta un traffico metropolitano.
GLI ATAVICI DISAGI
Soprattutto di pomeriggio, l'orario è calcolato al centesimo di secondo tra incroci e partenze. Pertanto un fisiologico ritardo di cinque minuti non solo rischia di non essere recuperato, ma al contrario si riversa a cascata su tutti i treni successivi complicando e non poco l'incastro.
I TRENI E LA FERROVIA
Come fare ad evitare tutto questo? In primis con dei lavori infrastrutturali localizzati: ad esempio la trasformazione di fermate in stazioni di Cancelliera, Casabianca, S. Maria consentirebbe di raddoppiare la possibilità di incroci e quindi fare avanzare un treno in orario ed evitare di inchiodarlo a Lanuvio, Cecchina o Pavona in attesa del suo incrociante. Altro punto nevralgico è l'eliminazione di più passaggi a livello possibile, sia per il traffico stradale che ferroviario.
IL BINARIO 18
Un intervento che si può fare nell'immediato, invece, riguarda la partenza dei treni da Termini: in molti ci hanno segnalato come i convogli per Velletri sempre più spesso partano dal binario 18, ovvero il binario 9 e 3)4 di Termini. Un disagio, visto che i treni per Velletri rappresentano insieme a quelli per Latina, Frosinone e i Castelli i più frequentati. È vero che sono solo 500 metri in più, ma per un pendolare che ha i minuti scanditi tra l'uscita da lavoro e il treno diventa obbligatorio fare footing per arrivare a casa all'ora prevista.