Sabato 18 settembre, presso la Sala viola dell’Ospedale dei Castelli, si è tenuto l’annuale convegno dedidcato a salute e sport. L’evento, sotto la guida della maratoneta e Primario di Medicina Interna e Medicina COVID dello stesso ospedale, dott.ssa Filomena Pietrantonio, è ormai un appuntamento fisso, impossibile da scalfire persino per la Covid 19, che ne ha cambiato le modalità di svolgimento ma non il suo verificarsi.
IL NOC IN PANDEMIA
Durante la pandemia, l’Ospedale dei Castelli ha ricoperto il ruolo di ospedale hub dell’intera ASL ROMA 6, ricoverando più di 1200 pazienti in 9 reparti (terapia intensiva e subintensiva, pronto soccorso, medicina d’urgenza e 6 reparti di medicina generale COVID) e qualificandosi, così, come polo di eccellenza regionale, tanto da essere incluso nella lista dei nosocomi, autorizzati dal Ministero della Salute tramite l’INMI “L. Spallanzani”, autorizzati alla somministrazione della terapia con anticorpi monoclonali.Popular Stories Right nowVigilanza parchi, giardini, sottopassaggi: al via la garaLa Lazio campione d’Italia supera la Vjs Velletri di misura di fronte a uno “Scavo” gremito (7000 spettatori)Aldo Recine e Giovanni Grenca, la loro morte una ferita dolente nello sport (e non solo) di Velletri
COVID E TERAPIE
Dopo i saluti istituzionali, numerosi sanitari sia dell’Ospedale castellano sia dalle principali università romane si sono confrontati proprio in merito alle modifiche apportate dalla pandemia sul piano della salute e dello sport: dalle nuove terapie sperimentali ai nuovi modelli organizzativi proposti (la cui ricerca, condotta da personale dello stesso polo, è stata recentemente pubblicata su una prestigiosa rivista internazionale), dall’importanza della riabilitazione post ricovero allo sport come strumento per rimanere giovani quando l’età avanza.
RICONOSCIMENTO AL CONCITTADINO ROSIELLO
A conclusione dell’evento è stata assegnata una borsa di studio dedicata al dott. Giovanni Carosella, pneumologo dello stesso ospedale prematuramente scomparso, quale premio per il migliore progetto di ricerca sull’integrazione tra cure ospedaliere e territoriali, vinto dal giovane medico veliterno dott. Francesco Rosiello.