Il nuovo podcast “Radio Matticella” scuote Velletri
È partita l’esperienza di Radio Matticella, il nuovo esilarante podcast che da un paio di settimane spopola sui social network veliterni e fa della satira il suo valore fondante e assoluto. Il podcast è condotto da Beatrice De Masi, Francesco Perciballi, Roberto Scognamillo.
Il trio – o la triade, a sottolinearne la perfidia satirica – commenta settimanalmente gli accadimenti cittadini prediligendo uno stile ironico, umoristico e sarcastico. Un’operazione culturale vera e propria, quella di Radio Matticella, anticipata da una premessa che invita gli ascoltatori a non offendersi e a non essere permalosi. La satira, infatti, se fatta in maniera reale e spontanea non guarda in faccia a nessuno, non ha padroni e non si permette timori reverenziali. Pertanto può cadere su chiunque.
Il podcast passa in rassegna le contraddizioni e le “fisime” della popolazione veliterna, spesso riversate sui social a suon di commenti chilometrici e sgrammaticati, litigi e dichiarazioni spontanee (non richieste). Dalla scala mobile ai supermercati che danno lavoro ai giovani, dalle rotonde all’assenza di POS nelle sagre: c’è tutta la Velletri che chiacchiera, si indigna e si affanna a esprimere la propria opinione sui social, e anche molto altro, il tutto con la benedizione della celeberrima esclamazione “A fresca!” che l’Assessore Servadio rilasciò a La7 (l’emittente televisiva “che ha rovinato Velletri”, come ampiamente specificato nelle prime due puntate).
La linea di condotta – editoriale e di intrattenimento – è chiara: Radio Matticella fa arrabbiare sia la destra che la sinistra, e per questo parla di politica locale in maniera aperta. Le colpe dei padri ricadono sui figli, quelle di Pocci ricadono su Cascella. Tutti gli amministratori degli ultimi venti anni sono avvisati, nessuno è escluso. Anzi, leggendo “L’Artemisio”, settimanale locale cittadino, è emerso che sulla scena politica di vent’anni fa figuravano praticamente gli stessi protagonisti di oggi.
Uno spazio è dedicato anche alla rassegna stampa, con il commento delle notizie e delle dichiarazioni (e spesso fa più riflettere, se non sorridere, quello che si legge in virgolettato che la news in sé). Non manca, infine, la posta del cuore – rigorosamente rivolta a Beatrice De Masi – dove i cittadini di Velletri, spesso alle prese con genzanesi, nemorensi, larianesi e cisternesi, confidano le proprie insopportabili pene d’amore. Come è possibile non soffrire se ci si fidanza con uno o con una di Nemi?
Un’iniziativa originale che tende a svecchiare il mondo social, togliere le incrostazioni dei pregiudizi e dei luoghi comuni, insegnare a prendersi un po’ meno sul serio pensando prima di sparare, un po’ come suggeriva Fabrizio Moro. L’impresa è titanica (nessuno si offenda se lo ribadiamo) ma un’operazione culturale ambiziosa deve essere sfacciata e puntare in alto. Almeno fino alla cima della scala mobile. E proporre il ritorno della Pallade a Velletri, da collocare al centro della rotonda di S. Maria dell’Orto, così che gli automobilisti anziché bestemmiare per il traffico possano ammirarla e rasserenarsi.