Ultimo aggiornamento:  29 Settembre 2022

Il post voto analizzato dagli esponenti politici veliterni

L’esito delle elezioni ha acceso il dibattito anche a Velletri, e la nostra Redazione sta continuando ad interpellare gli esponenti politici cittadini di ogni partito e fazione per conoscere il loro punto di vista. È chiaro che il responso delle urne a livello nazionale non ha delle ricadute dirette sugli equilibri locali, però è comunque una “conta” e uno studio sulla tendenza dei flussi elettorali che non può passare totalmente inosservato agli occhi degli amministratori.

LA VICE-SINDACA GIULIA CIAFREI

Molto diretta nella sua disamina Giulia Ciafrei, vice-Sindaca eletta con Liberi e Uguali, che ha parlato di tempi duri: “Ci aspettano tempi difficili, che avremmo dovuto affrontare anche con un diverso risultato elettorale: la crisi climatica, energetica e geopolitica. A questo con la vittoria della destra si aggiunge il timore di dover affrontare anche una crisi dei diritti: costituzionali, delle persone fragili, dei poveri, della tutela e il rispetto delle differenze. Ma questo forse è un bene”, ha aggiunto la vice-Sindaca di Velletri, “non c’è più tempo né per trovare scuse né per restare a guardare la pancia del paese e chissà che questo scossone non risvegli le coscienze addormentate della politica. Ho letto sui social questa frase: “ Siamo un paese complicato che si spacca e cambia senza cambiare mai” e io per prima mi faccio un analisi di coscienza rispetto al percorso che il centro sinistra ha fatto fino ad arrivare a questo punto perché nel mio piccolo ne sono parte, e credo che non serva piangersi addosso o continuare a vivere nell’ignavia: adesso dobbiamo costruire nei territori e ai livelli più alti, è necessario che si ritrovi un’unità, si cerchino i punti di contatto, si cerchi di trovare il modo di stare tutti e tutte insieme e “ giorno dopo giorno costruire” perché se è nostra la responsabilità del fatto che gran parte del paese non crede più a niente,  è nostra adesso la possibilità di ritrovarci nei temi comuni e darci e dare la possibilità di crederci di nuovo: riprendiamoci il tempo per discutere, per ridare contenuto a tutti quei contenitori vuoti che sono diventati i partiti, ripartiamo dai temi e non dalle leadership e ascoltiamo e parliamo con tutti e tutte, assumendoci la responsabilità e affrontando le critiche, accogliendo i bisogni, costruendo insieme a chi negli anni si è allontanato, un modo partecipato di fare politica,  per ricostruire una base che si senta parte di un progetto di Paese. “La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere ‘superato”, ha concluso.

IL CONSIGLIERE PAOLO TRENTA

Lucida e chiara anche l’analisi di Paolo Trenta, esponente del Movimento Cinque Stelle di Velletri, che per una manciata di voti ha mancato la candidatura al Parlamento e che saluta con successo la rimonta dei pentastellati guidata dall’ex premier Giuseppe Conte: “Le prime parole vanno in complimenti a Fratelli d’Italia, partito indubbiamente vincitore di questa tornata, che, con pazienza e fare certosino ha saputo raccogliere il malcontento degli Italiani. Certamente adesso dovranno sporcarsi le mani sul serio, e qui comincia la parte più difficile del lavoro. Nelle elezioni politiche della nostra Città il centro destra ha sempre preso delle percentuali alte e questa volta, guardando i numeri, sembrerebbe aver catturato quel margine di voto di protesta che aveva intercettato il M5S nel 2018”, ha detto. Un pensiero lo ha poi rivolto all’astensione: “Mi dispiace per la grande astensione. Se pure l’atto di non votare, voglia esprimere un messaggio di disperazione e delusione, non ha alcuna utilità, anzi è utile solo a peggiorare la propria situazione.  Chi non vota, chi non è attivo, non dovrebbe avere il diritto poi di lamentarsi che le cose non vadano come desidera. Noi siamo soddisfatti, tutti ci davano per morti con percentuali anche sotto il 5% ma il presidente Conte, vero protagonista di questa campagna elettorale, si è distinto tra gli uguali e gli Italiani ancora una volta hanno dimostrato di credere ancora nella buona politica”, ha chiuso Trenta.

IL SEGRETARIO PD GABRIELE CIMMINO

Chi parla di sconfitta inequivocabile è il segretario del Partito Democratico, Gabriele Cimmino, il quale analizza il ko elettorale con uno sguardo anche alla città veliterna: “La sconfitta del PD è netta e va dato merito ai nostri avversari sulle cui spalle graverà adesso il compito di governare l’Italia.  Le scelte fatte sia a livello comunicativo che di campo non hanno pagato e bisogna prenderne atto, così come bisogna prendere atto dei problemi strutturali che abbiamo e che vanno affrontati una volta per tutte. Auspichiamo quindi che il prossimo congresso non sia ordinario ma che rappresenti una vera e propria rifondazione”. Il giovane segretario dem ha poi parlato delle prossime Comunali, dove è necessario un grande lavoro per arrivare alla riconferma del centrosinistra alla guida cittadina: “Siamo consapevoli che questa fase si sovrapporrà ad una lunga rincorsa verso le elezioni amministrative e avremo bisogno di grande equilibrio per gestire questi due piani politici con strumenti diversi. A livello locale il PD segue un trend negativo in tutta la provincia man mano che ci si allontana da Roma che deve far riflettere ma che è comune anche ad altre amministrazioni importanti. La sensazione è quindi quella di un voto slegato dalle logiche locali e sta a noi lavorare per dare al PD Velletri un respiro ampio fin da subito”.

IL CONSIGLIERE DI OPPOSIZIONE PAOLO FELCI

Paolo Felci, dal canto suo, ha rilasciato alla nostra Redazione una lunga riflessione spaziando tra la realtà locale e quella nazionale: “Il dato nazionale era scontato, così come lo era il fatto che FDI fosse il primo partito dopo due anni di unica opposizione e così come lo era il depotenziamento di Salvini o la riduzione di consenso del PD. Proprio il PD non ha temi che possano interessare gli italiani”, ha detto il consigliere comunale veliterno, già candidato Sindaco di Casapound, “e a parte l’antifascismo, la ricerca del mostro e dei fantasmi del passato che diventano più importanti dei problemi dei cittadini ha poco da dire”. Il focus è dunque andato su Velletri: “Il vantaggio del centrodestra è netto ma va analizzato nel suo 55%. Forza Italia qui è al governo della città e in questa tornata elettorale è stata sostenuta da consiglieri e assessori: Favetta, Cugini, Ladaga, Messori, oltre a Trivelloni e Tetti. FI a livello nazionale è al governo, bisogna capire cosa farà a Velletri e credo che dovremo attendere le Regionali ma chi è all’opposizione da cinque anni deve continuare a lavorare e sapere sin da ora chi è nell’alleanza. Spero che FI possa tornare nella coalizione di centrodestra, o con i personaggi attuali o anche senza di essi se qualcuno vuole fare classici giochini che siamo abituati a vedere”, ha chiosato Felci. L’analisi del voto è comunque distinta tra la dimensione nazionale e quella cittadina: “il dato può cambiare tantissimo alle Regionali e alle Amministrative, ma spero che tutto possa andare nel verso giusto perché dopo quindici anni di assenteismo del PD serve una scossa. Se il dato del PD a Velletri è drasticamente inferiore rispetto a quello nazionale lo si deve all’inesistenza del PD su temi cittadini come l’Ospedale, il degrado, la situazione dello Stadio che non si capisce se sarà reso privato e affidato a una sola società o meno e di questo parleremo in Consiglio, il commercio, l’agricoltura che è un motore economico importante… “. Parole chiare, che fanno comprendere al meglio come i dialoghi e i dibattiti per le prossime Amministrative siano già in essere.

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