"Le foibe sono la rappresentazione fisica di ciò a cui può arrivare la ferocia umana e l'odio verso l'altro, il diverso. In questa triste ed efferata storia, i diversi eravamo noi italiani e proprio per questo l'eccidio delle foibe, più di tanti altri avvenimenti ci deve essere da insegnamento per il presente e il futuro. Il nazionalismo esasperato, l'esaltazione del proprio gruppo etnico sono frutti avvelenati che conducono al disastro, perché nessuna comunità chiusa su se stessa può definirsi sana. Solo con l'apertura verso gli altri, l'inclusione, l'amore e la compassione le comunità prosperano e si arricchiscono. Le sofferenze patite dagli abitanti di quella parte del nostro paese, con la tragedia delle foibe ma anche dell'esodo che li ha visti purtroppo protagonisti, hanno costituito per troppo tempo, come disse il nostro presidente Mattarella, una pagina strappata nel libro della storia italiana. Il Parlamento con l'istituzione di questa giornata del ricordo, che qui oggi celebriamo, ha contribuito al tentativo di colmare un vuoto profondo nella memoria e nella coscienza nazionale. E noi siamo qui, oggi, perché crediamo fortemente che nessuna storia vada cancellata, soprattutto se vogliamo evitare di ripercorrerne i passi e ripeterne gli errori. Diceva Sant'Agostino che: “Qualsiasi evento storico, per quanto nefasto possa essere, è sempre posto su di una via che porta al positivo, ha sempre un significato costruttivo.” Ma questo significato costruttivo, questa via che porta al positivo, dobbiamo crearla noi. Aprendo le nostre menti al ricordo del passato e aprendo i nostri cuori alla speranza del futuro. E in tutto ciò che facciamo dobbiamo riversare tutta la passione e l’amore che possiamo portare dentro di noi. Mi rivolgo in particolare ai più giovani: guardate chi è accanto a voi e sorridete a chi vi cammina di fianco, anche se vi sembra troppo diverso da voi. È proprio quella diversità che vi permette di diventare cittadini del mondo e di diventare grandi, nel senso più alto del termine. Mantenete sempre salde le vostre radici, qui c'è la vostra comunità pronta a starvi accanto, a ricordarvi da dove venite e ad abbracciarvi quando avrete bisogno di sostegno ma siate sempre curiosi di tutto ciò che vive fuori dai vostri confini. In questo modo li amplierete sempre di più, fino a farli sparire del tutto. Oggi l'Unione Europea permette a popoli diversi di sentirsi parte di un unico destino di fratellanza e di pace. Un giorno, chissà, nascerà un unione mondiale in cui tutti si sentiranno sempre e ovunque a casa propria. Per raggiungere questo orizzonte di speranza, serve però navigare tutti insieme e non ci può essere posto per gli estremismi, gli odi razziali e tanto meno per le pulizie etniche. Come diceva Lincoln: "Non esiste un modo onorevole di uccidere, né un modo gentile di distruggere. Non c’è niente di buono nella guerra, eccetto la sua fine". So che ad alcuni possono sembrare cose lontane, geograficamente e storicamente, ma basta guardare ciò che sta avvenendo a pochi chilometri da casa nostra, in Ucraina, per capire che non sono pericoli astrusi o lontani. Basta guardare un telegiornale per vedere che il popolo ucraino sta vivendo sulla sua pelle ciò che vissero gli italiani in Venezia Giulia al tempo delle foibe, a causa di un altro estremismo nazionalista. Da noi vennero smantellate reti familiari e sociali; fu cancellata storia, pluralismo e spirito di comunità, sui quali si era forgiata nei secoli la civiltà di quei luoghi. La stessa cosa rischia di avvenire ora in Ucraina e anche se oggi non siamo noi i diversi, non possiamo rimanere indifferenti ma dobbiamo denunciare quotidianamente l'orrore della guerra, ovunque essa accada, affinché non arrivi un giorno in cui quell'orrore possa bussare di nuovo alle nostre porte". Queste le parole del Sindaco di Lariano, Francesco Montecuollo, in occasione della Giornata del Ricordo.