Inchiesta “Roma città aperta”: anche Velletri nella trasmissione di LA7 “100 minuti”

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Ha lasciato molti strascichi – in termini di dubbi e polemiche – la trasmissione “100 minuti”, andata in onda nella serata di lunedì 8 aprile su La7. Il nuovo format di giornalismo di inchiesta condotto da Corrado Formigli ha ospitato il servizio “Roma città aperta”, a cura di Alberto Nerazzini, che partendo dall’omicidio dell’ultras laziale Fabrizio Piscitelli (Diabolik) ha esplorato il mondo della criminalità organizzata arrivando anche a Velletri. La trasmissione, qui visibile integralmente: https://www.la7.it/100minuti/rivedila7/100-minuti-roma-citta-aperta-09-04-2024-536164, ha ricostruito e ricollegato varie vicende di cronaca nera e intervistato – tra gli altri – il Sindaco Ascanio Cascella, il presidente del consiglio comunale Salvatore Ladaga e l’Assessore Fausto Servadio.

Il Partito Democratico di Velletri, a poche ore dalla messa in onda della trasmissione, ha diramato un comunicato stampa che commenta i fatti: “Lunedì sera Velletri è stata co-protagonista della puntata del nuovo programma “100 minuti – Roma città aperta”. Al centro dell’inchiesta del giornalista Alberto Nerazzini, condotta con Corrado Formigli, la fitta rete della malavita organizzata che opera a Roma e che ha radici anche a Velletri. Quello che emerge è un quadro agghiacciante, un intreccio tra affari e criminalità spietata in guerra per il controllo del territorio. La nostra Velletri viene più volte descritta come “città che sa, ma non parla e si gira dall’altra parte”, con concittadini coinvolti in traffici opachi e senza scrupoli. Sarà compito degli inquirenti stabilire se ciò che è stato raccontato corrisponda alla verità, tuttavia non si può tacere davanti a certe immagini e dichiarazioni di esponenti politici locali che sono state fedelmente mandate in onda durante la trasmissione. A nostro avviso infatti, gli interessi privati legati alle professioni del sindaco Cascella e dell’assessore Servadio, rispettivamente avvocato e imprenditore, sollecitano gravi dubbi di opportunità politica, a maggior ragione dopo l’inchiesta di La7. La città è chiamata a reagire all’accusa di omertà che le è stata mossa e occorre farlo con nettezza e in maniera trasversale, senza punti oscuri. In primis da parte delle istituzioni e dei titolari degli organi rappresentativi. Noi ci siamo. Scendiamo in piazza per la legalità, facciamolo tutti a prescindere dalle idee politiche che ci caratterizzano. È giunta l’ora di scegliere tra interesse pubblico della collettività e interessi privati dei singoli cittadini. Da che parte stanno Ascanio Cascella e Fausto Servadio? Delle due, l’una: in questa che si preannuncia come la vera e propria sfida tra il bene e il male, Velletri ha bisogno di avere dalla sua parte il Sindaco e l’Assessore ai Lavori pubblici anziché l’Avvocato e l’Imprenditore”, si legge nella nota diffusa a tutti i giornali.

Anche l’attuale consigliera comunale di opposizione, Giulia Ciafrei, ha rilasciato alcune dichiarazioni: “Qui a Velletri la criminalità organizzata non alberga. ” Queste le parole del Sindaco riportate da #100minuti su #la7 in un’inchiesta di mafia, omicidi e riciclaggio che coinvolge la nostra città. Parole che, dopo aver visto l’inchiesta, sono uno schiaffo in faccia per chi vuole una città che voli in alto e non che venga conosciuta per la melma delle mafie. È ora di parlare seriamente di mafie e di legalità, di agire contro le mafie e per la legalità: lo pretendiamo prima di tutto da chi questa città la amministra e non ci accontenteremo di un evento su Falcone e Borsellino.  Ho aderito e chiederò di aderire, come prima azione, alla Carta di Avviso Pubblico, un codice etico che indica come un buon amministratore/amministratrice può declinare nella quotidianità i principi di trasparenza, imparzialità, disciplina e onore previsti dagli articoli 54 e 97 della Costituzione”.