La coscienza ambientale come fondamento imprescindibile della coscienza civile
Quando si parla di coscienza civica e civile dei cittadini ci si sta indubbiamente riferendo a quell’ingrediente necessario che è fondamento di una condizione di appartenenza di un individuo al contesto in cui egli stesso vive. Appartenere ad un consesso sociale significa innanzitutto accettarne coscientemente le norme che ne regolano i comportamenti all’interno dello stesso, affinché il libero operare di un qualsivoglia soggetto non vada a ledere od offendere diritti e prerogative di altri. Il rispetto delle leggi e delle norme di buona educazione è quindi vera e propria tutela della libertà, integrità, serenità e sicurezza di ogni singolo appartenente ad un consesso sociale: su questo equilibrio di diritti e doveri si basa ogni società umana; sul miglioramento delle norme che regolano questo equilibrio e sulla loro più opportuna e vantaggiosa applicazione da parte di cittadini ed Istituzioni si basa l’idea stessa di progresso ed anche di emancipazione sociale. Tutto ciò sin qui esposto rappresenta, come già detto, un insieme di ingredienti fondamentali alla base dello stesso vivere civile: in assenza di questi, la vita umana si risolverebbe in un puro vivere ferino, nel quale l’idea stessa di progresso, di civiltà e di cultura sarebbe inconcepibile, una mera utopia.
Ciò premesso, però, sappiamo che una vera e responsabile condizione di appartenenza ad un consesso sociale non può limitarsi nel riconoscere esclusivamente i summenzionati fattori: il cittadino che pedissequamente e con il massimo rigore si contenta di rispettare leggi, divieti e norme, di seguire fedelmente comportamenti riconosciuti come corretti, formalmente è un buon cittadino, ma è un cittadino passivo: egli è un soggetto obbediente, ben educato, sicuramente anche coscienzioso, ma non sarà mai capace di essere propositivo, mancherà del coraggio di mettere in ballo se stesso; egli mancherà della capacità di dare alla società quel “valore aggiunto” che ogni cittadino dovrebbe dare per migliorare la società stessa. L’idea stessa di progresso umano, intesa come fenomenologia dell’essere (tanto per prendere in prestito una locuzione dalla filosofia), si basa sulla stratificazione storica di valori aggiunti fatti di idee, invenzioni, studio e sviluppo di soluzioni ai problemi; si fonda sull’impegno e il coraggio nel mettersi in ballo. Non esiste e mai potrebbe esistere norma giuridica alcuna che possa obbligare un individuo a produrre un valore aggiunto, anche perché non si può escludere a priori la possibilità dell’esistenza di individui incapaci di ciò, vuoi per mancanza innata di inventiva, vuoi per mancanza di sensibilità o di empatia verso particolari problemi.
Proprio in ragione di quanto fin qui esposto, chi ne ha la capacità, le necessarie competenze, l’entusiasmo e l’energia è chiamato a dare il proprio valore aggiunto svolgendo una vera e propria azione pedagogica all’interno del proprio consesso sociale; proprio per questo, il richiamo alla coscienza civica e civile dei cittadini, oltre ad essere improntato a quelli che sono i valori riconosciuti nella nostra Costituzione, ispirato alla coscienza della della nostra storia e della cultura ereditata dai nostri padri (con tutti i pregi e le lacune del caso), deve allargare gli orizzonti etici mirando anche alla formazione e diffusione di una coscienza ambientale. Una etica ecologica, improntata sul rispetto di ogni forma di vita, basata su una conoscenza dei meccanismi e degli equilibri naturali, ispirata ad un sapere scientifico che significa anche e soprattutto saper pensare; un’etica del genere, dicevo, deve rappresentare la nuova sfida pedagogica: si devono portare i cittadini, soprattutto i più giovani, a farsi nuovi promotori autonomi di idee ed iniziative, come il volersi prendere cura di un giardino o di un parco pubblico o piantumare nella propria città degli alberi, senza per questo essere visti come marziani o pericolosi sovversivi, bensì essere considerati con il plauso che meritano tutti coloro che tengono alla cura ed al miglioramento del territorio in cui vivono. Anche sul piano dei consumi responsabili, della ricerca di una indipendenza (almeno parziale) dal punto di vista delle proprie necessità energetiche (come ormai largamente documentato dalla realtà delle comunità energetiche venutesi a costituire anche nel nostro Paese) si può e si deve agire nel portare avanti una azione educativa improntata alla formazione e diffusione di una nuova visione etica in campo ambientale.
Nello spirito di quanto sopra esposto, nel mese di ottobre di questo 2023 si è tenuto presso i locali della Biblioteca Comunale di Genzano di Roma un ciclo di quattro conferenze dedicate all’evoluzione della vita sul nostro pianeta, alla formazione degli ecosistemi ed al loro stato di salute attuale, nonché a ciò che dovrebbe essere inteso come corretta politica ambientale. Questa iniziativa si inquadra nel progetto “Ottobre Scientifico”, giunto alla sua seconda edizione, a cura dell’APS “Centro Arcipelago” con il patrocinio del Comune di Genzano di Roma e del Sistema Bibliotecario dei Castelli Romani. Con il prezioso supporto tecnico ed organizzativo della Dott.ssa Moira Giacometti e del Prof. Andrea Giacometti, nonché con la collaborazione e gli utilissimi consigli di Amedeo Di Mario in qualità di esperto in tecniche gestionali, ho inteso, nel ruolo di relatore, esporre i punti fondamentali in tema ambientale sui quali ogni cittadino dovrebbe essere informato. Se pur non numerosissimo (fra le venti e trenta persone per ogni conferenza), il pubblico si è manifestato estremamente interessato ai temi svolti, come dimostrato anche dal nutrito dibattito che ha fatto seguito, specie nelle due ultime conferenze, all’esposizione degli argomenti proposti.
Ma l’evento di Ottobre Scientifico nella sua edizione 2023 non si è fermato qui. Grazie alla sensibilità ed allo spirito di iniziativa di due docenti dell’Istituto “Sandro Pertini” di Genzano di Roma, entrambe referenti del progetto “Natura e Cultura del Parco dei Castelli Romani”, l’Ottobre Scientifico ha avuto il suo seguito anche nel coinvolgere direttamente il mondo della Scuola. Le due docenti in questione, la Prof.ssa Silvia Rianna, docente di Scienze integrate e Chimica (ITT) e la Prof.ssa Letizia Sassolino, docente di Tecnologie e Tecniche di Rappresentazione Grafica (ITT), si sono fatte promotrici di una bella iniziativa didattica favorevolmente accolta dalla Dirigente Scolastica dello stesso Istituto Pertini, Prof.ssa Fulvia Schiavetta: portare intere classi presso la Biblioteca Comunale per poter assistere alle conferenze sull’ambiente precedentemente svolte per l’edizione di Ottobre Scientifico opportunamente riadattate per le scuole. È stato così che nei giorni 25, 26 e 27 di ottobre scorso un numero di ben oltre un centinaio di studenti dell’Istituto Pertini di Genzano si è reso protagonista di una iniziativa straordinaria: uscire accompagnati dai propri insegnanti dall’ambiente della scuola per vivere la realtà del proprio territorio, frequentando presso una biblioteca pubblica (che alcuni di loro mai avevano visitato) delle vere e proprie lezioni-seminario sull’ambiente, dimostrando con una interazione fatta di interventi, domande e osservazioni, un particolare interesse per un tema che coinvolge direttamente il loro stesso futuro. In qualità di relatore, sul modello della realtà che ebbi modo di osservare nei miei anni passati in Germania, ho avuto modo di lanciare una proposta che vede le classi stesse con i loro insegnanti e l’intera scuola farsi promotori dell’iniziativa “piantare un albero”. Ho spiegato come spesso in Germania e in altri Paesi nordici molte scolaresche intraprendano l’iniziativa di piantumare alberi d’alto fusto in parchi e giardini pubblici: si tratta di un grande gesto di civiltà, non solo per la valenza simbolica che assume l’albero come essenza stessa di vita, ma anche di qualcosa che fa bene all’ambiente, rende più bello il territorio, diviene momento di aggregazione sociale e richiama il senso di responsabilità di ogni cittadino, divenendo esempio di concreta partecipazione e fattiva appartenenza ad una comunità. Questa proposta è stata recepita con sensibilità dai docenti e ben compresa da tanti giovani studenti.
Con il mese di novembre e nei mesi successivi, l’Ottobre Scientifico continuerà portando avanti altri eventi (non in ultimo in occasione della “festa dell’albero”), con altre conferenze sull’ambiente presso la Biblioteca Comunale di Rocca di Papa (giorni 27 novembre e 4 dicembre, entrambe alle ore 17.00) ed altre lezioni-seminario dedicate alle scuole.
Vedremo ora quanto sapranno recepire in materia i nostri Amministratori locali, specie nel momento in cui verrà loro chiesta indicazione dei siti più adatti ove poter piantumare alberi d’alto fusto come iniziativa portata avanti da scuole e da singoli liberi cittadini.
Voglio finire ancora con un grazie ed una nota di plauso per i docenti e la dirigenza scolastica dell’Istituto “Sandro Pertini” di Genzano di Roma: tutti loro hanno dimostrato una grande sensibilità, accompagnata da vero spirito pedagogico e capacità di iniziativa, tutte qualità queste non dimostrate, purtroppo, da qualche altro Istituto che, sebbene i nostri passati ripetuti inviti a partecipare ai nostri eventi coinvolgendo i propri studenti, ha ritenuto bene ignorare tutto ciò, precludendo a molti ragazzi una occasione veramente unica di interessarsi fattivamente e come protagonisti ad iniziative in cui si trattavano temi coinvolgenti il loro stesso futuro. Noi non ci fermeremo di fronte a tali ostacoli, confidando sempre in tutti coloro dotati di sensibilità ed intelligenza.
Lucio Allegretti