Velletri accoglie una bella Moschea. Uno dei primi passi per rilanciare il centro storico della città castellana, infatti, riguarda proprio l'inaugurazione di una Moschea al posto del cosiddetto Tempietto del Sangue, in Piazza Cesare Ottaviano Augusto, a due passi dal Municipio.
Tre righe che, già così, puzzerebbero di stupidaggine anche a chi non è laureato in quel di Oxford. E invece sono bastate, insieme a un fotomontaggio ben fatto ma neanche troppo (non ce ne voglia l'autore, ovviamente), per turbare in maniera irreversibile la comunità social veliterna, divisa tra commenti al vetriolo e chiose ironiche e sarcastiche utili a stemperare l'atmosfera.
Nel primo pomeriggio è stata pubblicata la foto dell'angolo di piazza Cesare Ottaviano Augusto, dove accanto alla Chiesa di S. Michele Arcangelo - dove operava il compianto e stimato don Gaetano - sarebbe comparsa una Moschea. Il commento all'immagine parla di "apprezzatissimo ultimo regalo della inclusiva giunta Pocci", e non servirebbe essere filologi o scienziati della parola per comprendere la goliardia e il sarcasmo di un'operazione social fatta per ridere un po'. L'intelligenza e l'acume dell'autore del post, che ha il merito di mettere in evidenza le falle sociali e comunicative di certi contesti in cui si fa opinione spicciola concentrandosi in maniera microscopica e macroscopica sul dito senza scorgere la luna, hanno ancora una volta colto nel segno.
Dalle risate alle lacrime, infatti, il passo è breve. Del resto si è sempre detto come i migliori umoristi siano i nostalgici e che uno dei più allegri uomini della letteratura italiana fu Giacomo Leopardi. Fatto sta che gran parte degli utenti che hanno interagito col post - entrato inevitabilmente in tendenza, ed era questo l'obiettivo di un esperimento sociale capace di riuscire quotidianamente - hanno creduto davvero che ci fosse una Moschea al posto del Battistero. Lanciandosi in accorati improperi, più o meno significativi, che vanno dal grido allo scandalo alla richiesta di pronto intervento del neo Sindaco Cascella. Parecchie volte senza l'ausilio della grammatica.
Fortuna che a riportare nel binario giusto la discussione ci hanno pensato i tanti commenti ironici di coloro che hanno colto - e a quanto pare non era così automatico - il tenore scherzoso del post. La riflessione, però, è d'obbligo: davvero si può pensare verosimile che un monumento storico come lo è il Battistero possa essere demolito o ristrutturato, peraltro in pochi giorni? Nessuno è andato al Comune negli ultimi mesi per vedere che non ci fosse neanche un'impalcatura? Davvero è possibile che ad alcuni (anzi, a molti) non sia passato per l'anticamera del cervello che fosse una burla? Il testo del post aiutava e non poco a indirizzare verso il sano scherzo l'utenza del web, che invece è probabilmente tarata sugli slogan senza guardare le foto. Ne consegue un'amarissima riflessione: da parte di chi fa politica, informazione, opinione e non solo è operazione di semplicità assoluta indirizzare l'opinione pubblica. Magari semplicemente utilizzando un lessico leggermente più elevato della media (parole come "inclusivo" fanno sempre un certo effetto dando un'idea di discorso forbito, evidentemente). Dogma, quello scaturito dalla riflessione, assai preoccupante.
Quando manca lo spirito critico è facile credere ai milioni di posti di lavoro, alle promesse di mega-infrastrutture realizzabili in pochi mesi, a grafiche in cui ci sono sei parole in croce dettate dal sussidiario delle elementari. L'importanza della comunicazione, quella onesta, è fondamentale in una società civile: serve a disarmare le legioni di cui parlava Umberto Eco e soprattutto a condividere con una comunità i passi che si fanno per crescere davvero. E crescere significa distinguere lo scherzo dalla realtà senza partire in quarta rispolverando l'enciclopedia delle parolacce e del razzismo rendendosi ridicoli. A quando l'inaugurazione della Linea Metropolitana Lazzaria-Santa Maria dell'Orto? Abbiamo già visto il Sindaco Cascella fare il sopralluogo al cantiere della fermata di Colle Zioni.