La veliterna Tatiana Caponera nel team di post produzione audio e sound design del film “Headshot”
In uscita a marzo un appassionante film, che sarà nelle sale dal 20 al 22. Si tratta di “Headshot”, di Nico Maggi, e c’è un “pezzo” di Velletri nel team che ha lavorato alla produzione della pellicola. La trama è molto avvincente: un misterioso gruppo organizza Headshot, la riproduzione di un death-match ispirato a un videogioco ma con persone in carne ed ossa. 8 gamer, con una armatura personalizzata e un fucile ad aria compressa, partecipano alla sfida. Tutti sono muniti di body-cam per trasmettere lo spettacolo in diretta sulla piattaforma ZZIP. Quella che sembra essere una competizione di furbizia e azione, diventa una lotta per la sopravvivenza quando i giocatori scoprono che tra di loro c’è un feroce assassino. Ha lavorato a questo film la veliterna Tatiana Caponera, in arte Dhesia, quale membra del team di post produzione audio e sound design del film “Headeshot”. La nostra concittadina è ingegnere del suono, compositrice e sound designer proprio per il mondo del cinema, oltre che cantante. La abbiamo intervistata per conoscere qualcosa in più del suo lavoro e di questo progetto dall’uscita imminente.
Tatiana Caponera, partiamo dalla sua esperienza personale nel mondo dell’arte e del cinema. Che tipo di lavoro fa in questo settore e quali esperienze ha maturato?
Allora, mi chiamo Tatiana Caponera, in arte Dhesia. Molti mi conoscono come cantante, ma sono anche un ingegnere del suono, compositore e sound designer per cinema e videogames. All’occorrenza mi occupo anche di presa diretta e post produzione audio. Attualmente sto lavorando al sound design per un gioco di tripla A sviluppato da SubcultJoint, edito da Rouge e Playstation e mi sono occupata della presa diretta e della composizione di colonne sonore di diversi progetti tra documentari, corti ed altro.
In cosa consiste il suo mestiere e quali sono le difficoltà e le soddisfazioni?
Il mio lavoro nel sound design abbraccia il Foley puro e semplice (ovvero la sonorizzazione di passi, vestiti ed altro) e il sound design che prevede la creazione di suoni nuovi ed originali partendo da suoni audio di origine organica accuratamente manipolati e miscelati a suoni sintetici o utilizzando solamente una componente sintetica. Recentemente il sound design si sta fondendo anche con la musica e spesso e volentieri esso stesso può diventare la colonna sonora di un film (vedi Dune). In sintesi il sound designer si diverte a registrare, creare e manipolare il suono. Un esempio? Trasformare le fusa di un gatto in un motore a plasma. La difficoltà, che poi è anche la parte creativa più divertente, è riuscire a creare suoni che poi diventeranno iconici come le famose spade laser che sono diventate un suono ormai iconico e che tutti hanno presente.
Fa parte del team di post produzione audio e sound design del film “Headeshot”. Di cosa parla e cosa l’ha convinta a sposare questo progetto?
Il film parla di un misterioso gruppo che organizza Headshot, la riproduzione di un death-match ispirato a un videogioco ma con persone in carne ed ossa. 8 gamer, con una armatura personalizzata e un fucile ad aria compressa, partecipano alla sfida. Tutti sono muniti di body-cam per trasmettere lo spettacolo in diretta sulla piattaforma ZZIP. Quella che sembra essere una competizione di furbizia e azione, diventa una lotta per la sopravvivenza quando i giocatori scoprono che tra di loro c’è un feroce assassino. La cosa che mi ha entusiasmato è proprio l’originalità, la grande cura ai dettagli e la volontà di avere un sound personale e originale di una produzione italiana che punta a creare un prodotto internazionale e di grande impatto.
Perché vedere questo film?
Se vi piace l’azione, la suspence, il mistero e i colpi di scena non scontati, allora questo film fa per voi.
Ci racconta delle giornate di lavoro sul materiale audiovisivo?
Dipende da cosa si deve fare. Si può lavorare alla pulizia e ristrutturazione di registrazioni sonore, a pulire e sincronizzare i dialoghi. Oppure fare il mixaggio nei di un film o documentario. Sono tutti lavori delicati e che necessitano molta calma e concentrazione utilizzando software specifici e Daw e seguendo sempre cosa richiesto dai rigidi capitolati delle produzioni o distribuzioni.
Ha avuto modo di lavorare anche in legame con la città di Velletri o magari pensa di poterlo fare in futuro?
Ho fatto un lavoro che ha legami con la realtà di Velletri. Ho realizzato la colonna sonora di quattro corti con protagonista l’atleta Diego Gastaldi di cui è autore e produttore è Francesco Perciballi, direttore della fotografia è Leonardo Branchesi Piacente, la regia è di Francesco Audino e costumi e scenografia di Alessandra Battaglia. I corti hanno visto la partecipazione di Marco Pennnacchini come voce narrante. È sempre molto bello quando gli artisti della stessa città si uniscono per collaborare e creare qualcosa insieme e spero di poter partecipare ad altri progetti del genere.