L’Angolo dell’Arte: Vincenzo Balsamo, l’Infinito nel Colore

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Quando ho avuto l’opportunità di organizzare una mostra di Vincenzo Balsamo, non immaginavo quanto quell’esperienza avrebbe lasciato un segno indelebile in me.  Conoscevo già Antonietta, sua figlia, ed attraverso lei avevo intuito qualcosa dell’universo artistico di suo padre, ma nulla che potesse prepararmi all’impatto con le sue opere. Entrare in una sala piena di tele di Balsamo è come varcare una soglia verso un mondo dove il colore diviene parola e ogni tratto è un racconto. 

La sua arte danza in equilibrio perfetto tra astrazione e realtà, catturando lo spettatore con una forza che trascende il visibile. Mi sono trovato davanti a opere che narravano di vita, sogni e inquietudini senza mai tradirne il mistero.  È come se, Balsamo, ci conducesse verso un orizzonte che non possiamo raggiungere, ma dal quale siamo irresistibilmente e fatalmente attratti. La sua maestria si è concretata nella dote innata di non ingabbiare mai le forme ma di sublimarle, dotandole quasi di vita reale, attraverso un processo di scomposizione pura.

Balsamo, per indole, si dissocia da categorie predeterminate e sfugge per sua natura alla necessità di rappresentare l’essere umano ed anche la natura stessa. Egli è in grado di condurci attraverso veri e propri percorsi iniziatici fatti di segni e colori che si trasmutano in mezzi evocativi di memorie ed ideali, che si riconducono a luci ed ombre che ogni osservatore è in grado di scovare dentro di sè. Balsamo corre letteralmente a fianco dell’essenza di ciò che rappresenta e che è in grado di materializzare grazie ad un metodo pittorico unico nel suo genere, radicato in accurate preparazioni dei fondi e sopra ogni cosa nella assoluta conoscenza e padronanza di tecnica e cromatica.

La carriera di Balsamo è costellata di esposizioni internazionali che ne hanno portato il nome e la sua visione unica, nei musei e nelle gallerie più prestigiose del mondo,  dall’Europa all’America. Parigi, New York, Tokyo sono solo alcune delle metropoli che hanno abbracciato la sua arte, consentendo al suo linguaggio universale di farsi tramite di un dialogo con culture diverse e di risuonare assieme ad un pubblico sempre più vasto. Oggi, a testimonianza dell’importanza e dell’eredità di questo artista straordinario, sta nascendo la Fondazione Balsamo, un’istituzione che avrà il compito di proteggere, promuovere e far conoscere al mondo intero le opere e l’anima artistica di Vincenzo. 

È un omaggio alla sua visione e alla sua carriera, ma anche un gesto d’amore verso un patrimonio che merita di essere preservato per le generazioni future. Ogni quadro di Balsamo è un viaggio interiore, un’immersione in un abisso di emozioni che prendono corpo attraverso un’armonia mirabile di luci e ombre.  Esiste una delicatezza nei suoi paesaggi e nelle sue figure che non lascia scampo: ti obbliga a guardare nuovamente negli occhi sentimenti che credevi sopiti e che lui è in grado di riaccendere, pennellata dopo pennellata. 

Ma la protagonista incontrastata è la luce. Quella luce così intensa che sembra poter travalicare il limite della tela, inondando non solo lo spazio circostante, ma anche l’anima di chi osserva.

Organizzare quell’evento è stato un onore, ma soprattutto è stato un dono.  Grazie a Balsamo ho riscoperto la forza universale dell’arte, capace di toccare l’animo umano e di rendere visibile l’invisibile.

“In natura, la luce crea il colore. Nella pittura, il colore crea la luce.”

Hans Hofmann

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