Lettere al Giornale: “Il futuro del Parco dei Castelli Romani è il futuro della nostra Agricoltura…E di noi tutti. Svegliatevi”
Riceviamo e pubblichiamo da Daniele Previtali una lettera aperta sulla quetione del Parco:
“Dopo la seduta del Consiglio Comunale di Velletri che ha visto discutere dei tagli sul Monte Artemisio che a molti cittadini sono sembrati indiscriminati tanto che è in corso un’indagine delle autorità giudiziarie, l’unica reazione che si può avere è quella di sdegno verso tutte le forze politiche presenti in Consiglio oggi, comprese le opposizioni che governavano la precedente amministrazione. Un triste e penoso rimpallo di responsabilità e reciproche accuse dove il futuro del Parco, diciamolo chiaramente, interessa poco. Le opposizioni si trasformano sempre in paladini supereroi quando non governano, ma rientrano abilmente tra le righe del politico medio italiano subito dopo essere eletti in maggioranza. Allo stesso modo gli esponenti della maggioranza precedente si ricordano che esiste un Parco Regionale da tutelare e si svegliano mostrando un interesse che hanno già dimostrato non esistere.
Le vittime di questa ipocrisia però siamo NOI tutti, non solo il Parco intero che sta subendo su molti comuni un attacco massiccio di disboscamento che probabilmente va ben oltre le normali regole di gestione del ceduo. D’altra parte questi tagli estesissimi sono iniziati proprio quando il costo dell’energia è aumentato vertiginosamente, così come il costo della legna a causa della conversione dei riscaldamenti domestici di molte abitazioni per rendersi indipendenti dal gas. Solo supposizioni? Chissà… Ad ogni modo fare ceduo non significa disboscare mezzo Parco senza pensare minimamente alle conseguenze su flora e fauna.
Ma torniamo a noi cittadini e al nostro territorio: perché il futuro del Parco è anche il NOSTRO futuro? Molto semplice, perché i boschi delle nostre montagne, insieme ai laghi in esso inseriti e anch’essi in pericolo, sono l’unica vera difesa naturale che ci rimane per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici che saranno sempre più intensi e prolungati con effetti devastanti. Abbiamo in questi anni già appurato che nella nostra zona il surriscaldamento globale si manifesta principalmente con prolungate e intense ondate di calore e siccità, che nelle campagne a sud di Velletri, Lanuvio e Albano, arrivano già anche a nove mesi di fila. Le prime piogge utili all’agricoltura arrivano ormai a ottobre/novembre, le olive a settembre sono già mature, e molti ortaggi a primavera non crescono a causa delle escursioni termiche tra giorno e notte.
Cosa mangeremo quando sarà quasi impossibile coltivare, quando anche l’acqua dai pozzi artesiani usati anche per coltivazioni devastanti come l’actinidia, finirà perché la falda sarà stata prosciugata?
L’unica elemento che può richiamare pioggia dal cielo sono boschi e foreste, tra vegetazione e pioggia vi è una relazione reciproca, la pioggia alimenta la vegetazione ed essa stessa alimenta le piogge. Inoltre gli alberi e la presenza di acqua sono elementi in grado di mitigare le escursioni termiche sia per le alte che basse temperature. Solo la vegetazione è in grado di assorbire parte della radiazione solare riducendo il calore emesso o accumulato nel suolo. Solo la vegetazione è in grado di trattenere acqua nel suolo e infiltrarla in profondità nei periodi di forte piovosità.
Quindi non solo non stiamo portando avanti una riforestazione delle nostre campagne in simbiosi con sistemi agricoli di Agroforestazione, una visione lungimirante che trova forti resistenze ideologiche (vedi protesta dei trattori), ma stiamo addirittura distruggendo quel patrimonio che già abbiamo e che dovrebbe essere gestito con estrema oculatezza. Ma mentre c’è chi, capendo i pericoli e l’importanza dei nostri ecosistemi per la stessa vita della specie umana pensa addirittura ad una conversione dei nostri boschi da ceduo ad alto fusto, c’è anche chi sta seduto in Consiglio Comunale a blaterare e a scaricare responsabilità sul proprio avversario politico. La realtà è che siete TUTTI responsabili, tra voi non c’è alcuna differenza, la vostra ipocrisia e ignoranza ci costeranno molto molto care.
Daniele Previtali“.