Sono trascorsi venti anni dalla storica giornata del 16 Giugno 2002, quando il Papa San Giovanni Paolo II in una piazza San Pietro gremita all’inverosimile canonizzava Padre Pio da Pietralcina. Dietro a quella storica giornata, c’è stato l’immane lavoro di studio e di conoscenza della figura del frate di San Giovanni Rotondo, compiuto dall’allora Vescovo di Velletri – Segni Mons. Andrea Maria Erba.
Mons. Erba, come consultore della Sacra Congregazione per le cause dei Santi, ebbe il delicato incarico della ponenza per le due fasi della causa di beatificazione e canonizzazione di Padre Pio. Un lavoro di studio e di conoscenza del futuro Santo che lo ha portato allo studio di tutti gli atti raccolti durante tutta la durata della fase istruttoria del progetto, come ebbe modo di raccontarmi il Vescovo si è trattato di ben 8.000 pagine raccolte in otto volumi.
Nei giorni precedenti e in quelli seguenti alle celebrazioni di beatificazione e canonizzazione il Vescovo venne più volte intervistato sia dalla carta stampata che dalla televisione riportiamo l’intervista apparsa su Famiglia Cristiana del 31 Dicembre 1997 a firma di Alberto Bobbio con titolo: LA SUA VITA? UN MISTERO CHE COMMUOVE»
«Sarà il santo del Terzo Millennio insieme con madre Teresa di Calcutta», dice il vescovo; «fu un esempio unico di dedizione eroica allo stato religioso».
È lui che ha posto la causa davanti all’assemblea dei cardinali e dei vescovi della Congregazione delle cause dei santi. Monsignor Andrea Maria Erba, 67 anni, milanese, vescovo di Velletri, per un anno ha letto le carte accumulate negli archivi segreti del Vaticano sul frate delle stimmate.
Era stato incaricato, essendo uno dei vescovi membri della Congregazione, di preparare la relazione "ponente" della causa. Insomma, doveva raccontare la vita di padre Pio in modo da rispondere al dubbio: padre Pio da Pietrelcina fu davvero eroico nell’esercizio delle virtù cristiane? Era il 21 ottobre dell’anno scorso. Erano presenti i cardinali Gantin, Gagnon, Canestri; il proprefetto della Congregazione Bovone, il segretario monsignor Nowak e i vescovi Alberti, Mees, Nesti e, appunto, monsignor Erba. Altri due cardinali, Achille Silvestrini e Pio Laghi, avevano inviato il proprio voto per iscritto. Monsignor Erba ha parlato per due ore, poi ha concluso in latino: «Constare de heroicitate virtutum si Summo Pontifici placuerit», cioè ci consta l’eroicità delle virtù, se al Sommo Pontefice piacerà.
In pratica i membri della Congregazione delle cause dei santi chiedevano al Papa di approvare il loro parere positivo e di autorizzare la Congregazione ad emanare il decreto sulla eroicità delle virtù del servo di Dio padre Pio da Pietrelcina. È quello che ha fatto il Papa giovedì 18 dicembre. Per la prima volta monsignor Andrea Maria Erba parla del suo incontro con padre Pio.