Per l’8 marzo un evento speciale in Libreria con Claudio Leoni e l’antologia poetica “Capelli”

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Un 8 marzo particolare, con meno mimose e più poesia, alla Mondadori Bookstore di Velletri dove Claudio Leoni ha presentato il suo ultimo libro “Capelli”, edito da De Cultura. Un volume esile e agile, ma denso di significato, con venti poesie e una accurata prefazione scritta da Eugenio Murrali oltre al contributo, prestigioso, di Dacia Maraini.

Dopo il benvenuto del libraio ed editore Guido Ciarla, la presentazione è stata introdotta da Emanuela Treggiari che ha contestualizzato il lavoro di Leoni sottolineandone gli accenti e il valore. Lo scrittore ha dunque esordito precisando come tutti il suo nuovo libro debba essere “visto come un messaggio”. “Non è solo un libro di poesie ma un segno di vicinanza alle donne ed ecco il perché di una lingua particolare, il persiano, in omaggio a quelle donne come in Iran, come Masha, uccisa per i suoi capelli. Proprio da lì nasce titolo e poi la traduzione persiano, una vera avventura”.

Il libro infatti si compone di venti poesie con testo persiano a fronte, una scelta che colpisce molto resa possibile dalla disponibilità della traduttrice Leila Carami, la quale peraltro “ha chiesto di non essere messa in copertina, questo per dire che le cose vanno in un certo modo”, ha specificato Leoni.

Anche il testo di Dacia Maraini non è una critica relativa al libro ma un estratto da un libro, “Donne in poesia”, che parla del problema delle donne in generale focalizzandosi poi sulla loro esperienza in letteratura. La presentazione è stata impreziosita dai contributi musicali di Massimo Campagna alla chitarra e Hicran Topcu alla voce, che hanno regalato diverse canzoni in turco tra cui una emozionante versione di “Bella ciao” intonata da tutta la platea.

“Esser donna non è una condanna” ha detto Emanuela parlando delle battaglie non scontate per uguaglianza e diritti, domandando all’autore la sua visione dei problemi sociali che attanagliano ancora oggi le donne (e ribaditi con forza in piazza, a Roma, proprio la mattina dell’8 marzo). Claudio Leoni ha proseguito il ragionamento: per me se una donna ha i capelli coperti non è di certo un problema, se è una decisione sua. Il problema nasce quando se li vuole scoprire e non può, sapere che una persona solo per aver osato debba rischiare è inaccettabile. Io non so che vuol dire essere donna e provare certe cose, come ad esempio andare in giro da qualche parte e avere paura. Mi sono chiesto anche se avessi diritto di scrivere queste cose. Ma in fondo ognuno di noi ha una parte femminile che si dimentica, così come le donne hanno parte maschile. Forse ricordandola reagiremmo in altro modo davanti a certi fatto. I i capelli che sono un elemento del corpo diventano arma da usare contro le persone”.

“La poesia è essenziale e questo è un libro fragile, lo percepisco, è fiacco, piccolo, dà l’idea che dentro non ci sia nulla ma tra tutti quelli che ho scritto ha richiesto maggiori collaborazioni a cominciare dalla copertina opera di una pittrice bolognese che dipinge donne, passando per Dacia Maraini che fa una lungo discorso sulla difficoltà, nel mondo poesia, delle donne”. In conclusione insomma, “Capelli” è un contributo al dibattito ma sotto forma di poesia e come tale va apprezzato e gustato, letto e riletto, anche per coltivare la parte femminile che è in ognuno di noi ed empatizzare davvero con le donne e, infine, con l’umanità.