Pugilato over 65 alla Palestra Popolare DLF
La Palestra Popolare DopoLavoro Ferroviario, quest’anno, per la prima volta, ha aperto gli spazi a un progetto indirizzato a persone over 65, per promuovere in questa fascia d’età, non solo l’attività fisica, ma anche la socializzazione e l’aggregazione, punti saldi del progetto della palestra popolare. Il progetto ha visto sin da subito la partecipazione dello SPI, Sindacato Pensionati italiani, che ha visto in questa iniziativa obiettivi affini a quelli perseguiti dal sindacato.
Come è nato il progetto?
Il progetto nasce su iniziativa della Federazione Pugilistica Italiana, che ha recepito un progetto di Sport & Salute per l’attività fisica over 65 e si è svolto per la durata di sei mesi nel corso del 2024.
Come mai lo SPI CGIL ha deciso di aderire a questo progetto della PPDLF?
Quando siamo stati contattati dalla Palestra Popolare, ci siamo subito interessati al progetto proposto poiché esso rientra a pieno in quelle politiche per l’invecchiamento attivo che, come Sindacato Pensionati della CGIL pratichiamo e chiediamo. Invecchiamento attivo significa prevenzione, benessere, promuovere stili di vita sani ed attivi ed in questo lo sport ha un ruolo fondamentale. Ma invecchiamento attivo vuol dire anche rapportarsi alla persona anziana non solo come a un soggetto passivo, inattivo, al massimo oggetto di cure ed assistenza. Per noi è importante promuovere attività che riconoscano all’anziano un ruolo attivo, che lo vedano portatore di esperienze e risorse, inserito a pieno nella vita sociale della propria comunità.
Quali sono stati i feedback da parte dei partecipanti al progetto?
Il riscontro che abbiamo avuto da parte dei partecipanti è stato decisamente positivo, anche superiore alle aspettative. Nonostante le prime incertezze e “timidezze” le ore di ginnastica del martedì e del giovedì sono diventate un appuntamento fisso e immancabile. Intorno al corso si è costituito davvero un bel gruppo, che si tiene in contatto durante la settimana, usa whatsapp per condividere informazioni utili, e ogni tanto dopo l’allenamento ne approfitta anche per trattenersi per un aperitivo al DLF. Insomma questo progetto, da una parte fa bene alla salute dei partecipanti, dall’altra ne incentiva la socialità e l’aggregazione. Questo avviene tra l’altro in un ambiente a noi molto caro, quello della PPDLF di cui, come SPI CGIL, condividiamo lo spirito inclusivo, intergenerazionale, interculturale, di partecipazione e condivisione”.
Pensate di riproporre il progetto?
I finanziamenti che permettevano lo svolgimento del progetto sono finiti, ma dal punto di vista sportivo c’è volontà di portare avanti questo percorso. È fondamentale continuare e semmai allargare la platea e su questo stiamo lavorando. Diffondere fra gli Over65 una cultura dello sport come prevenzione e stile di vita ci sembra fondamentale. Così come promuovere attività che vedono soggetti diversi fare rete, generazioni diverse condividere gli stessi spazi; è importante portare avanti progetti come questo, che favoriscono una partecipazione attiva e consapevole alla vita sociale e che contrastano isolamento e solitudine, due tematiche particolarmente sentite fra la popolazione anziana. Purtroppo, come già detto, c’è il problema dei finanziamenti, e di una legge regionale, quella sull’invecchiamento attivo, che a causa della pochezza di risorse investite rischia di rimanere sulla carta. Su questo ci stiamo muovendo come sindacato anche a livello di negoziazione e contrattazione sociale territoriale.
Quali sono state le difficoltà riscontrate?
La Palestra Popolare è un ambiente particolare, dove è facile sentirsi “a casa” e dove tessere legami intergenerazionali ed interculturali è più facile che altrove. Ma lo scoglio della “estraneità al contesto” è molto sentito negli over65, così come il timore dell’infortunio e la sfiducia nei risultati. Eppure parlando ora con i partecipanti quelle difficoltà iniziali sembrano una cosa lontana. Sicuramente l’incentivo della gratuità del corso è importante, in un contesto di motivazione a partecipare già bassa. Inoltre in provincia, i “nonni” sono piuttosto impegnati nelle cure parentali, e bisogna convincerli a trovare un po’ di tempo per se stessi.
Spesso per questa fascia d’età, si pensa a ginnastiche e esercizi molto più “leggeri”. Come si sono trovati i partecipanti a svolgere questo tipo di attività fisica?
L’attività fisica rivolta a questa fascia di età, ma in generale ad alcuni tipi di metabolismi, ha scopi molto diversi da quelli che si possono perseguire subito dopo l’adolescenza.
Le teorie alla base e i metodi però rimangono quasi gli stessi: lo scopo diventa recuperare schemi motori e abilità che si avevano, ma al contempo non si esclude la possibilità di acquisirne di nuove. Sono percorsi che richiedono più tempo ed una attenzione maggiore, ma soprattutto la razionalità e la consapevolezza di dover attuare strategie diverse e necessitare di tempi di recupero diversi da quelli di un soggetto allenato.
Dopo sei mesi di progetto tuttavia ogni partecipante ha sviluppato abilità e raggiunto traguardi che pensava fossero irraggiungibili.