Velletri 2030 sulla ricerca del rapporto tra cultura e scienza
Il giorno 4 Novembre 2024 è stato presentato a Napoli, presso la prestigiosa sede della Città della Scienza, il XIV Rapporto Civita “Lungo le vie della conoscenza. Sfide e strumenti per comprendere cultura e scienza”. L’evento era organizzato dalla Associazione Civita con il contributo di Philip Morris Italia e la Fondazione Idis, nell’ambito del Festival Futuro Remoto. La ricerca oggetto della presentazione rivela che, per facilitare la comprensione e stimolare la divulgazione dei contenuti culturali e scientifici fra il grande pubblico, sono necessari un’analisi attenta dei destinatari, la scelta degli strumenti più adeguati, linguaggi ingaggianti oltre a professionalità specializzate nell’educazione, nella mediazione e nella comunicazione.
L’indagine aveva tra gli obiettivi l’esplorazione delle relazioni che intercorrono fra l’anima umanistica e quella scientifica della conoscenza, secondo la percezione e il vissuto dei giovani italiani fra i 18 e i 34 anni. Dall’indagine traspare una considerevole consapevolezza circa i confini semantici che delimitano i due concetti, che possono in estrema sintesi essere definiti come segue:
Cultura = insieme di nozioni, credenze, costumi acquisiti nel tempo come risultato di studio, esperienza personale, ma anche di tradizioni trasmesse a livello familiare, che aiutano a costruire un’identità come popolo e rappresentano una guida morale per le scelte chiave di una società.
Scienza = insieme di discipline basate sull’osservazione e sul metodo sperimentale, proiettate al progresso, che consentono di conoscere la realtà e di risolvere problemi.
Il XIV Rapporto Civita era già stato presentato ufficialmente a Roma, nella sede dell’Associazione Civita, il 30 Ottobre 2023, alla presenza dell’allora Ministro Sangiuliano. La registrazione dell’evento è disponibile sul canale YouTube dell’ AssociazioneCivita.
Il tema della “contaminazione tra le due culture”, Umanistica e Scientifica, è stato affrontato diverse volte da Velletri 2030; recentemente Piergiorgio Odifreddi, curatore della Collana “L’Arte secondo la scienza“, in uscita ogni mese con “Le Scienze” dal numero di settembre 2023, nella prefazione del volume dedicato a Vasilij Kandinskij ha scritto“questo volume inaugura una serie di monografie biografiche sui rapporti tra arte e matematica, in particolare, e tra cultura umanistica e scientifica, in generale. A prima vista si potrebbe sospettare che si tratti di un dialogo fra sordi, visto che le cosiddette “due culture” appaiono contrapposte nei metodi e nelle finalità”.
In una intervista del 1981, pubblicata da RaiScuola, Piero Angela sottolinea l’importanza di una comunicazione chiara e accessibile, un tema a lui caro che ha segnato tutta la sua carriera di divulgatore scientifico, riproponendo il problema della incomunicabilità esistente tra scienziati e letterati, posto da Charles Percy Snow, (Leicester 1905 – Londra 1980) nel libro Le due culture (1959). Snow, che era al tempo stesso fisico e scrittore dell’Università di Cambridge, in questo libro descrive una vera e propria spaccatura tra il mondo della ricerca scientifica e quello degli studi umanistici.
La storica separazione tra il sapere umanistico e quello scientifico, come testimoniato precedentemente, sembra superata se guardiamo ai più recenti percorsi di studi delle discipline scientifiche, ai team di ricerca multidisciplinari sempre più in voga e alla necessità di conoscere entrambi i mondi per far fronte all’avvento della tecnologia e al suo insediamento nelle nostre vite. Tuttavia a livello di cultura generale le cose stanno cambiando molto lentamente e la scienza resta ancora un ambito poco esplorato, almeno in Italia.
Anche il giovane influencer culturale Edoardo Prati, noto per il suo spazio dedicato alla filosofia e alla cultura classica nel programma “Che Tempo Che Fa”, ha innescato un dibattitosull’annoso tema della presunta superiorità della cultura umanistica rispetto a quella scientifica. Il dibattito sollevato da Prati mette in luce la necessità di un approccio integrato alla cultura, che valorizzi sia le discipline umanistiche che quelle scientifiche. Una formazione completa, infatti, dovrebbe fornire agli studenti gli strumenti per comprendere il mondo in tutte le sue sfaccettature, senza pregiudizi o gerarchie predefinite.
La filosofia, in particolare la filosofia della scienza, ha da sempre avuto il compito di gettare un ponte tra la cultura scientifica e la cultura umanistica. Questo compito viene assolto, ad esempio, studiando i fondamenti della scienza e della tecnologia, ma anche esaminando la connessione tra progresso scientifico e tecnologico, da una parte, e progresso sociale e civile dall’altra, connessione che è tutt’oggi oggetto di vivaci polemiche e dibattiti.
Osservando i dati reali rimane la domanda: perchè soltanto meno del 10% degli Eventi “culturali” copre il soggetto della cultura scientifica, come intesa da Percy Snow? Anche a Velletri: facendo un esame delle Locandine che circolano per propagandare gli Eventi organizzati dai vari soggetti culturali, solo raramente si parla di Eventi per la diffusione della cultura scientifica. Troppo spesso si dedicano a “ricorrenze e celebrazioni” invece che al “futuro”. Forse perchè abbiamo già superato la storica separazione tra il sapere umanistico e quello scientifico?
Sandro Bologna