"Dopo quanto di preoccupante riscontrato nelle attività selvicolturali sul Monte Artemisio, così come sollevato dal consigliere comunale Carlo Quaglia e le associazioni del territorio, che ringrazio ancora per la sensibilità dimostrata, continueremo ad essere vigili affinché i disboscamenti sulle alture di Velletri proseguano in piena attuazione delle norme e del capitolato, sin qui ripetutamente disatteso, tanto da far ritenere possibile una revoca dell'affidamento, trattandosi di una zona di interesse comunitario (SIC)".
AUDIZIONE IN REGIONE
"E' per questo che nel corso dell'Audizione della Direzione regionale Agricoltura e Foreste, da me urgentemente richiesta, ho ribadito l'esigenza di evitare che vengano nuovamente perpetrati danni ambientali al territorio, visto che gli ultimi tagli sono stati portati a compimento in danno di oltre 300 matricine, solitamente lasciate quando si effettua il taglio di un bosco ceduo allo scopo di garantirne la rinnovazione. Vigileremo attentamente affinché questo non si ripeta, così come saremo vigili ad evitare le aperture di vere e proprie piste per l'esbosco, tali da compromettere la ricrescita del sottobosco e, in alcuni casi rappresentare un rischio di occlusione dei fossi, con gravi ripercussioni idrogeologiche".
Così il consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Giancarlo Righini, al termine dell'audizione da lui richiesta per far luce su quanto avvenuto sul Monte Artemisio. Audizione che ha visto chiamati in causa anche il Sindaco di Velletri, Orlando Pocci, la direttrice del Parco dei Castelli Romani, Emanuela Angelone, e le Direzioni regionali Ambiente e Agricoltura, rappresentate da Vito Consoli e Ugo Della Marta.
DANNO AMBIENTALE?
"E' chiaro a tutti - conclude Righini - che ci sia stata una mancata volontà politica di intervenire, visto che c'erano tutti gli elementi per recedere dall'accordo, per il danno arrecato in termini ambientali e paesaggistici, e non è un caso che il Direttore Consoli si è riservato di verificare attentamente la gara affidata sulla scorta del piano Generale di Assestamento Forestale (GAF), approvato dalla Regione Lazio".