Ultimo aggiornamento:  11 Agosto 2022

Sara Ceracchi presenta il suo nuovo film: "Trattiamo con ironia un tema doloroso"

Nuova fatica cinematografica per la regista e scrittrice Sara Ceracchi, che questa volta si è avventurata in un'esperienza complessa e articolata dalla sicura riuscita. "Come fossi una bambola" è un film che abbina un lato comico a uno drammatico, affrontando il tema della solitudine che può essere visto e analizzato da diversi punti di vista. Nell'intervista rilasciata al nostro Giornale, Sara Ceracchi racconta la vita del set, il lavoro con gli attori e la produzione della pellicola in attesa di poterla vedere al completo dopo l'estate.

Come fossi una bambola”: un titolo che rimanda ad una canzone e lascia presagire, nella similitudine, una situazione delicata. È così?

Devo premettere di non poter anticipare molto sulla trama, ne andrebbe del godimento del racconto, ma sicuramente il mio nuovo cortometraggio cerca di seguire il tradizionale spirito umorista della commedia all’italiana, trattando ironicamente un tema doloroso che accomuna molte persone, ovvero quello della solitudine e della ricerca di affetto.

Qual è stato l’incontro – o la scintilla – che ha fatto decollare l’idea per il nuovo soggetto cinematografico?

Innanzitutto io avevo voglia di realizzare un nuovo cortometraggio che fosse una commedia: avevo scritto un soggetto che ha molti elementi di quello di Come fossi una bambola, ma poi ho conosciuto Andrea Guglielmino, un critico cinematografico, scrittore e sceneggiatore per fumetti, che voleva misurarsi con la scrittura per il cinema. Insieme abbiamo rimescolato gli elementi del mio soggetto e ne abbiamo concepito uno nuovo, dal quale poi ho tratto la sceneggiatura definitiva.

La protagonista di questo film è Susanna: che caratteristiche ha, sia esteticamente che psicologicamente? È una figura classica o atipica?

Direi che è il tipico personaggio che rifiuta dapprima la “chiamata”, ma poi diventa quel che non ti aspetteresti, secondo il più classico dei viaggi dell’Eroe. È impiegata di una ditta di stoccaggio rifiuti, teoricamente non le mancherebbe nulla per star bene, ma è brutta, si cura poco, e questo non fa che diminuirle l’amor proprio e chiuderla al rapporto con gli altri.

Da chi è composto il cast e quali sono i ruoli principali?

Nel cast ritroviamo qualcuno de “L’ultimo invito”, come Riccardo Frezza e anche Cinzia Iacovacci; le novità sono Samuel Di Clemente, un bravissimo giovane attore e doppiatore della scuderia di Massimiliano Bruno, David Lecca, poeta e attore, e anche lo stesso Andrea Guglielmino, che ho convinto a interpretare un piccolo ruolo.

Personaggi positivi e personaggi negativi: c’è una divisione del genere nella pellicola?

Direi che non ci sono personaggi del tutto negativi o del tutto positivi. Diciamo che ognuno reagisce in maniera umana alle problematiche dell’esistenza. Forse nel coro degli amici di Susanna c’è un velo di “giudizio” perfido nei suoi confronti, che sarebbe sempre bene evitare.

Capitolo musicale: di chi sono le colonne sonore e che cosa dobbiamo aspettarci sotto questo punto di vista?

La colonna sonora forse è anche troppo per questo film: è infatti opera di due artisti straordinari e amici, i maestri Andrea Pace e Michele Di Filippo, membri dell’accademia chitarristica dei Castelli Romani e compositori di considerevole livello. Hanno concepito una colonna sonora stile gypsy e jazz che si adatta perfettamente al tono della narrazione.

In questo film hai un doppio ruolo, sia da attrice che da regista: com’è stata questa esperienza?

È stata la prima volta in vita mia in cui ho dovuto sostenere entrambi gli incarichi, oltre a tutto il resto, perché nonostante questa volta abbiamo avuto il sostegno di piccole sponsorizzazioni, non potevamo permetterci di certo una troupe. Quindi ho pensato a tutto, come per l’altro film, e devo dire che ho riconosciuto l’importanza fondamentale della divisione per ruoli, e soprattutto quella di un assistente alla regia, che avrebbe potuto fare le mie veci mentre ero io a recitare. Mi si veramente chiarito come il mestiere del cinema (come molti altri, ovviamente) si impari soprattutto facendolo, e scontrandosi con le problematiche che presenta.

Dove si potrà vedere il film? Sono previsti eventi e/o proiezioni?

Il film è ancora in fase di post produzione, dopodiché ci aspetta il doppiaggio, poiché non abbiamo potuto permetterci un fonico di presa diretta. Quindi non sappiamo ancora come e dove verrà distribuito, ma senz’altro cercheremo di promuoverlo al meglio.

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