Sergio Andreozzi “dà i numeri”: “Ecco il lavoro del Consiglio Comunale di Velletri dal 2018 al 2023”
Presidente del Consiglio Comunale dal 2018 al 2023, Sergio Andreozzi nel congedarsi dal ruolo istituzionale più importante e prestigioso dell’Assise di Velletri fa i conti e “dà i numeri”, in senso buono, per comunicare ai cittadini l’idea della mole di lavoro talvolta invisibile sviluppata in Consiglio.
Con il consueto fair play che lo contraddistingue e forte della rielezione in Consiglio in caso di vittoria della coalizione guidata dal Sindaco Orlando Pocci (lui e Massimo Morassut i più votati della lista dei Verdi-Velletri Beni Comuni, arrivata sorprendentemente – a detta di alcuni – terza dopo PD e Noi Domani), Andreozzi un primo pensiero lo ha rivolto ai colleghi consiglieri: “voglio porgere il mio personale saluto e ringraziamento per l’attenzione e la collaborazione ricevuta nei tanti Consigli Comunali”, ha detto, aggiungendo che “sono stati cinque anni complessi da tanti punti di vista e spero siano stati svolti nel completo rispetto delle norme statutarie e delle aspettative dei fiduciosi consiglieri e, soprattutto, dei cittadini”.
Riguardo alle attività consiliari, poi, ha dichiarato: “un grande risultato ottenuto dall’intero consesso è stato quello di avere un nuovo statuto e regolamento di Consiglio comunale, strumenti che sono stati adeguati alle necessità e migliorie tecniche odierne. A questo proposito un ringraziamento particolare va ai vari presidenti della commissione speciale che negli anni hanno contribuito fattivamente al concepimento di questo nuovo strumento ordinatorio. Per quanto concerne la partecipazione ai Consigli Comunali vi è una netta differenza di presenza tra gli incontri pre covid rispetto a quelli post Covid. Nei primi due anni di mandato la freschezza della missione affidata dagli elettori unita ad una voglia di incidere in maniera netta sulla possibile trasformazione della propria città ha reso i Consigli passionali e partecipati. Con l’arrivo della Pandemia ed il trascorrere del tempo di governo è venuta meno la passione e gli incontri, fin troppo spesso, si sono tenuti tra pochi partecipanti”.
“In generale”, ha poi precisato, “nonostante i due anni di pandemia, sono soddisfatto di come sono andate le cose. Siamo riusciti ad incontrarci in ben 74 occasioni considerando i due Consigli particolari dedicati alla compianta Romina Trenta ed all’insediamento del nuovo Vescovo. Su 72 Consigli Comunali , nove sono stati quelli straordinari su tema specifico proposti dalla minoranza e quattro quelli nei quali si è discusso di sole Interrogazioni e mozioni. Sono dati che mostrano un giusto rispetto per la minoranza e per le sue iniziative. Una parte rappresentativa di persone che, oggi sempre di più ed in ogni contesto istituzionale, raccoglie poco o niente di quanto produce e propone, e proprio per questo motivo va maggiormente considerata da un giudice terzo, al di là delle personali posizioni politiche dello stesso. Durante questi settantadue incontri, grazie anche alla professionalità delle componenti l’ufficio affari generali e la solerzia e preparazione del Segretario comunale sono state discusse 104 interrogazioni orali, 52 mozioni e ben 15 ordini del giorno. L’esecutivo ha potuto contare sulla deliberazione di 231 atti amministrativi che hanno dato modo agli uffici competenti di portare avanti l’attività con regolarità”, ha aggiunto il presidente.
“Il ruolo di Presidente del Consiglio”, ha continuato Andreozzi, “è stimolante e ti arricchisce nelle competenze giuridiche e statutarie. Nel mio caso ha completato un percorso politico/amministrativo cominciato da consigliere e passato da assessore. . Nel dialogo l’aspetto che prediligo è l’ascolto. Nella mia vita politica sono andato oltre: ho cercato di comprendere le esigenze della comunità e tentato di soddisfarle. La mia di soddisfazione sta nell’esserci qualche volta riuscito”, ha concluso.