“Si mise a insegnare”

Altre Notizie

XVI Domenica T.O.

Testo

Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose (Mc 6,30–34).

Commento

E gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato.

Quanto è difficile raccontare a coloro che si definiscono amici, le cose belle che ti accadono strada facendo. In genere si frappone tra la tua voglia di dire e il desiderio di ascoltare dell’altro quella benedetta invidia che si trasforma spesso in critica, così eccessiva, da demolire il lavoro onesto che tu, fratello, hai compiuto. Alla solidarietà costruttiva subentra spesso una rancorosa gelosia. E ciò accade in tutti i settori, ma se volete avere testimonianze più autorevoli su tali fenomeni, frequentate, pazienti, gli ambienti ecclesiastici. Anche lì, purtroppo, è difficile scambiarsi esperienze buone, tanto da avere l’impressione di vivere sotto una cupola senza luce, se non quella falsa delle buone intenzioni o quella, povera e misera, destinata ad abortire.

Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’.

Un capo di azienda intelligente crea pause di riposo e di riflessione all’interno di una attività lavorativa che altrimenti nel tempo potrebbe risultare stressante e improduttiva. E se tra gli operai ci sono degli anziani, prossimi alla pensione, se li coccola e fa di tutto per tenerseli, perché la loro esperienza possa essere di aiuto ai più giovani. Un buon capo che intuisce delle qualità e delle capacità particolari in uno dei suoi dipendenti, non lo mette a riposo perché vecchio, ma lo prega insistentemente perché continui a lavorare presso la  sua azienda, finché potrà o vorrà e come vorrà.

Vide una grande folla ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore.

Le folle che vanno in cerca di Gesù sono ancora presenti e numerose nei luoghi frequentati per lo più da cattolici non praticanti. Ci sono folle anche nelle chiese, non per le sacre funzioni, ma per incontri che alla luce della Parola di Dio forse. mano le coscienze, risvegliano il gusto di essere cristiani, aiutano a riscoprire la consistenza di una vera comunità. Ma dove sono i pastori? Se ne stanno tranquilli nelle sacrestie a giocare con gli strumenti del mestiere, sempre lucidi, sempre in ottima condizione. Si attardano i pastori ad ammirare dinanzi agli specchi le vesti, costosissime, con cui avvolgono la propria

umanità per farla apparire candida e pura alle quattro signore che, per la loro presenza giornaliera tra i banchi, hanno in premio la facoltà di pettegolare su tutto e su tutti.

E si mise a insegnare loro molte cose.

A che serve la preghiera, la contemplazione, se è solo un fuggire dal mondo e dalle responsabilità? I fedeli vogliono pregare, amano riflettere, desiderano operare, ma non nell’ignoranza.