“Una verifica di credibilità sull’Ospedale di Velletri”
Possibile una verifica di credibilità. Leggo proprio su questo prezioso alimentatore dell’informazione e del dibattito su temi non accantonabili in una società che sia tale- cioè civile, e non semplicemente arena del “bellum omnium contra omnes” che oggi “tira” tanto, che alcuni uomini pubblici locali, dopo le lezioni regionali, sono assurti a quel livello che potrà loro permettere, se non altro per vicinanza fisica, di poter presentare, come ed a chi riterranno più opportuno, il problema che anche loro, come me, ritengono più urgente nel territorio per quanto riguarda l’assistenza sanitaria.
Sto parlando del “punto nascita” interessante gli 80.000 del cosidetto “bacino d’utenza”da quanti anni preferisco tacere.
Siccome abbiamo verificato anche troppo che la fiducia nella gerarchia di sfere della “igeocrazia” ha prodotto zero risultati, penso sia opportuno aggrapparci alla pur anziana e malridotta democrazia per non dimostrarci passivi in un’occasione simile.
Così, come altra volta, suggerisco una, stavolta nel pieno senso letterale, manifestazione della volontà popolare che Velletri sia fornita d’una struttura nella quale una donna, giunto il momento più, critico, difficile, sacro della sua esistenza, non debba scapparsene via come da un deserto d’assistenza.
E rinnovo l’appello all’unità, e, in essa, al superamento di maledette contrapposizioni sulle quali finora ha saggiamente contato chi ritenesse, o fingesse di ritenere, che questo non sia un problema.
Io non sono di destra, e tanto meno di centro, ma, se recentemente eletti, credo tutti di partiti di quell’area, volessero organizzare una tale manifestazione, non solo vi interverrei, ma, in prima fila, camminerei a braccetto con loro, magari scegliendo i più diametralmente opposti alle mie posizioni politiche. E potremmo cantare insieme parole che loro conoscono bene:
uniamoci, amiamoci, l’unione e l’amore
rivelano ai popoli le vie del Signore