Un’estate di arte, cinema e musica tra la Stazione e il Polo Espositivo “Juana Romani” a Velletri
Con il concerto dedicato a Benedetto XVI è partita la seconda edizione di Estate in Stazione, che quest’anno si svolge al nodo di scambio (fermata Cotral) in Piazza Martiri di Ungheria. In tutte le date della manifestazione si svolge una mostra d’arte contemporanea con le opere di artisti del territorio, espone anche una delegazione dell’Associazione dei Cento Pittori di Via Margutta, guidata dal presidente Luigi Salvatori. Le opere che si possono ammirare sono di varia espressione tecnica e cromatica che inserite in un luogo dove sono evidenti i segni del degrado hanno la funzione di portare la mente verso un recupero dell’intero spazio messo a disposizione dall’amministrazione comunale per dare ampia visibilità all’intero programma costruito con sacrificio e impegno. Sono presenti pittori, provenienti dalle vicine Genzano – Ariccia che anche lo scorso anno, hanno contribuito alla buona riuscita della manifestazione. Fino al 2 Settembre, il programma offre una vasta gamma di iniziative, tra queste una rassegna cinematografica dedicata al maestro Luigi Magni nel decennale della scomparsa. Molte le associazioni che collaborano alla buona riuscita della manifestazione in particolare la Vigna dei Poeti e il Flauto Magico.
Contemporaneamente, al Polo Espositivo “Juana Romani”, in Mostra “Le tre C”.
Negli anni novanta del XX secolo, Via Furio, la storica strada nel cuore del centro storico di Velletri, che tradizione vuole, fosse stata il primo corso di Velletri, è stata continuamente cornice per mostre di pittura, esposizioni d’artigianato e di presepi. Anima di queste iniziative era Tonino Calcagni, l’artista che aveva il suo studio in Via Padella.
Tonino con l’aiuto della moglie Lina è riuscito a realizzare numerose edizioni del Premio di Pittura “La Scaletta” e tante altre iniziative facendo di Via Furio, la margutta di Velletri. Tra queste iniziative va ricordata una mostra dal significativo titolo “Le tre C”.
Titolo che scaturiva dalle iniziali dei cognomi dei tre artisti che esponevano, Tonino Calcagni, Tullio Cipollari, Aldo Cupellaro. Il successo fu notevole e lusinghiero il giudizio della critica e del pubblico. Ora che tutte le tre C non ci sono più, in occasione della chiusura della mostra di Sergio Gotti, Domenica 2 Luglio, da una chiacchierata con Mauro Cipollari, il figlio di Tullio è nata l’idea di riproporre quella mostra.
Progetto sposato anche dai figli di Cupellaro e dalla figlia di Tonino Calcagni, subito la macchina organizzativa si è messa in modo, quindi dal 18 Luglio al 29 Agosto 2023, presso la Sala Marcello De Rossi del Polo Espositivo Juana Romani, torneranno le tre C ad incantare i loro estimatori.
Sarà la bella occasione per ricordarli insieme. Oltre ad essere tre validi artisti sono stati tre grandi amici, non erano professionisti dell’arte, ma l’arte scorreva nelle loro vene come il sangue, tutti e tre avevano il loro lavoro, ma appena potevano si chiudevano nei loro studi a lavorare. Sono stati soprattutto tre grandi innamorati di Velletri e della sua storia.
Aldo Cupellaro, con la sua fine matita, ha illustrato numerosi testi di storia di Velletri e del territorio, la sua rara capacità di fissare su un foglio di carta, fotogrammi del passato, alcuni frutto della sua memoria, ha fatto si che Mons. Fernando De Mei gli chiedesse di illustrare il suo “La Terra di Lariano e le sue Chiese” – “Norma cinque secoli di storia”, Giovanni Ponzo gli chiedesse di far tornare vivo dalla storia Cencio Vendetta per illustrare il suo “Cencio Vendetta morte di un brigante”.
Nel 1998, Aldo presentò nella Sala Tersicore del Palazzo Comunale, un pregevole libretto “Velletri memorie pittoriche” dove sono raccolte le sue visioni di una Velletri ormai consegnata alla storia, angoli della città dimenticati ma che grazie a lui sono tornati più vivi che mai.
Tullio Cipollari, era un provetto stuccatore decoratore, fu lui a restaurare negli anni ottanta del Novecento gratuitamente tutti gli stucchi della Chiesa dei Santi Pietro e Bartolomeo che con il sostegno di Mons. Fernando De Mei e dell’Arciconfraternita del Gonfalone tornava a splendere dopo le distruzioni belliche. Va citato Giulio Montagna storico membro dell’Arciconfraternita che in quegli anni si spese molto per il recupero della bella chiesa di Via Borgia, gioiello dell’architettura del veliterno Nicola Giansimoni.
L’arte pittorica di Tullio Cipollari ci ha lasciato delle opere, gran parte conservate dai figli e altre dai nipoti con meravigliosi vasi di fiori, o visioni campestri, che sembrano ispirate ai XXV della Campagna Romana, quel filone artistico che ha “impresso” su una tela spaccati delle nostre terre che oggi nell’epoca del consumismo e di internet neanche vediamo più.
Tonino Calcagni è stato l’artista della juta per molto tempo ha dipinto su questo particolare supporto, dove dopo aver steso uno strato di gesso ha “impresso” anche lui Velletri secondo i suoi ricordi, basandosi anche sulle tante foto giunte fino a noi. Tonino ha vissuto più di tutti Piazza Mazzini e il dedalo di vicoli che la circondano, dove c’era l’osteria del padre e dove ha potuto vivere e conoscere un tessuto urbano che man mano sta scomparendo.
Ora che tutti e tre sono andati via, si sente più che mai il desiderio del loro ricordo. Un ricordo sempre più necessario affinché il valore della memoria, sia la base fondamentale di una azione per permettere alle nuove generazioni di conoscere questi personaggi che appartengono alla storia recente della nostra città, ma che non devono essere assolutamente dimenticati.
Non dobbiamo dimenticarli, perché grazie a loro, abbiamo una città che ancora può raccontarsi. L’invito per tutti è il 18 Luglio alle ore 19.30, presso il Polo Espositivo “Juana Romani” dove insieme ai figli taglieremo il nastro inaugurale di questa mostra e sono certo che li sentiremo ridere e scherzare come hanno sempre fatto, attraverso gli aneddoti e i ricordi che sicuramente faranno da padroni.