Velletri 2030: “Arte e Scienza le due culture”
Il tema della “contaminazione tra le due culture”, Arte e Scienza, è stato affrontato diverse volte da Velletri 2030; più recentemente in una News dello scorso mese di Marzo, 2024, in occasione del lancio della Collana “l’Arte secondo la Scienza”, Direttore Piergiorgio Odifreddi. Nel primo volume dedicato a Vasilij Kandinskij viene affrontato il tema della correlazione tra Arte e Matematica. Nella prefazione del volume Odifreddi scrive: “questo volume inaugura una serie di monografie biografiche sui rapporti tra arte e matematica, in particolare, e tra cultura umanistica e scientifica, in generale. A prima vista si potrebbe sospettare che si tratti di un dialogo fra sordi, visto che le cosiddette “due culture” appaiono contrapposte nei metodi e nelle finalità”.
Il tema è ritornato alla ribalta nello scorso mese di Luglio, 2024, in occasione della mostra nel Palazzo dei Diamanti di Ferrara dedicata a Maurits Cornelis Escher, considerato il genio che più di tutti ha segnato la cerniera fra i due mondi, fra le due culture. Escher mette insieme le due culture, piace alle persone che sognano, piace ai giovani che hanno l’idea di un futuro pieno di speranza e di romanticismo, e piace ai matematici e ai laureati STEM in generale. M.C. Escher aveva una conoscenza della matematica e della geometria che, pur non essendo formale o accademica, era profondamente intuitiva e sviluppata attraverso l’esperienza artistica e il contatto diretto con matematici e scienziati dell’epoca. In occasione della mostra di Escher, il tema delle “due culture” è stato trattato da Vittorio Sgarbi con un articolo pubblicato dal settimanale “io donna”, distribuito con il Corriere della Sera. Vittorio Sgarbi tratta il tema rifacendosi ad un libro di Charles Percy Snow “Le due culture“, che bene indicava l’antagonismo sostanziale tra il mondo della scienza e il mondo dell’arte, due mondi allora separati, che rimangono tutt’oggi sostanzialmente separati.
In una bella intervista pubblicata da RaiScuola, Piero Angela ripropone il problema della incomunicabilità esistente tra scienziati e letterati posto da Charles Percy Snow, (Leicester 1905 – Londra 1980) nel testo Le due culture (1959). Snow, che era al tempo stesso fisico e scrittore dell’Università di Cambridge, in questo libro descrive una vera e propria spaccatura tra il mondo della ricerca scientifica e quello degli studi umanistici. Questo problema di comunicazione e di scambio di esperienze si traduce quasi in una spartizione di raggi d’azione: mentre la ricerca scientifica e tecnologica detiene una grande importanza nello sviluppo sociale di una comunità, la cultura umanistica domina le scelte di carattere politico. Secondo Snow, in entrambi gli ambiti, sociale e politico, sarebbe invece necessaria la presenza delle due culture che, pur creando punti di vista divergenti, si arricchirebbero reciprocamente, assicurando una certa profondità di prospettiva. Il libro di Snow è purtroppo fuori commercio.
Velletri 2030 ritiene molto attuale e vivo il problema posto da Snow, soprattutto in Italia e a Velletri. Infatti, anche il mondo della scuola tende a separare nettamente i due ambiti di studio, e le modalità con cui gli individui vengono formati rimangono molto simili a quelle del tempo in cui Snow scriveva. Il concetto delle “due culture” rimane rilevante ancora oggi, soprattutto nell’ambito delle discussioni sull’educazione e sul ruolo della scienza e della tecnologia nella società moderna.
Dice Piero Angela citando Toraldo Di Francia: “Non bisogna fare soltanto una tecnologia a misura d’uomo ma anche uomini ed intellettuali a misura di tecnologia”. Velletri 2030 auspica da sempre una “contaminazione tra le due culture” attraverso Dibattiti e Seminari, possibilmente promossi da Istituzioni e/o Associazioni attente alla formazione di nuove architetture sociali mirate a promuovere la cultura dell’inclusione. Purtroppo con scarsi risultati, basta consultare una qualsiesi Locandina delle diverse manifestazioni afferenti alla presentazione di libri e/o alla rappresentazione di opere di diverso genere. Le “due culture” rimangono rigorosamente separate, a netto vantaggio della cultura umanistica.