Velletri 2030: riflessioni sul futuro del lavoro dal World Economic Forum

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In questi giorni quasi tutti i media dedicano spazio e tempo per proporci alcuni resoconti dei lavori del World Economic Forum (WEF) appena concluso a Davos,  il meeting economico annuale di alto livello che si tiene nell’omonima città svizzera. In particolare sull’impatto dell’Intelligenza Artificiale (IA) nel plasmare il futuro mercato del lavoro. Di seguito una breve sintesi di alcune relazioni.

I cinque maggiori miliardari hanno raddoppiato la loro ricchezza e quasi cinque miliardi di persone, ovvero il 60% della popolazione mondiale, si sono impoveriti”. Queste le parole di Amitabh Behar, direttore ad interim di Oxfam International che lo scorso 15 gennaio ha presentato il Rapporto “ Inequality Inc.” in apertura del World Economic Forum. I miliardari sono più ricchi di 3,3 migliaia di miliardi di dollari rispetto al 2020, e sono cresciuti tre volte più velocemente del tasso di inflazione. Mentre i più ricchi del mondo vedono aumentare le loro fortune a un ritmo impressionante, centinaia di milioni di persone subiscono tagli alle retribuzioni reali, generando un divario sempre più ampio tra le classi sociali. Ai ritmi attuali, dice l’Oxfam, ci vorranno 230 anni per porre fine alla povertà. Oxfam sollecita una nuova era di azione pubblica, che comprenda i servizi pubblici, la regolamentazione delle imprese, lo smantellamento dei monopoli e l’introduzione di tasse permanenti sulla ricchezza e sui profitti in eccesso

Kristalina Georgieva, direttrice generale del Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha dichiarato: “Nella maggior parte degli scenari l’Intelligenza Artificiale peggiorerà la disuguaglianza complessiva”. Georgieva ha poi aggiunto che i politici dovrebbero affrontare questa “tendenza preoccupante” per “impedire che la tecnologia alimenti ulteriormente le tensioni sociali. Circa la metà dei posti di lavoro esposti potrebbero trarre vantaggio dall’integrazione dell’Intelligenza Artificiale, migliorando la produttività, per l’altra metà no, l’Intelligenza Artificiale potrebbe eseguire compiti chiave attualmente svolti dagli esseri umani, il che potrebbe ridurre la domanda di manodopera, portando a salari più bassi e a una riduzione delle assunzioni. Nei casi più estremi, alcuni di questi posti di lavoro potrebbero scomparire”.

Dallo studio sull’Intelligenza artificiale presentato nella prima giornata dei lavori da un Gruppo di ricercatori del FMI (Mauro Cazzaniga, Florence Jaumotte, Longji Li, Giovanni Melina, Augustus J. Panton, Carlo Pizzinelli, Emma Rockall, e Marina M. Tavares)emerge come la tecnologia della IA metta potenzialmente a rischio una quota significativa dei posti di lavoro in tutto il mondo. Quasi sicuramente un impiego incontrollato dell’IA è quindi destinato ad aumentare le ineguaglianze sociali, oltre ad accrescere la distanza tra i Paesi più ricchi e quelli più poveri. Tra i lavori identificati come quelli maggiormente a rischio ci sono gli operatori del telemarketing o dei call center che potrebbero sparire del tutto. Viceversa sono relativamente al sicuro impieghi come il lavapiatti o l’artista. Non dovrebbero correre rischi eccesivi neppure professionisti come chirurghi, i giudici, gli avvocati che potranno anzi sfruttare una sinergia virtuosa con l’IA senza esserne minacciati. Il FMI suggerisce di mettere la questione al centro dell’agenda politica globale e di agire in fretta per mitigare l’impatto che le nuove tecnologie avranno soprattutto sulle categorie di lavoratori più vulnerabili.

Non la pensa proprio così Maurizio Sacconi, già Ministro del Lavoro nel Governo Berlusconi IV, che respinge l’idea che l’Intelligenza Artificiale possa portare alla perdita di milioni di posti di lavoro. Nell’intervista di Gianluca Zapponini pubblicata dalla rivista Formiche lo scorso 16 Gennaio, Sacconi dice “Francamente non sono d’accordo con chi pensa che l’avvento della IA possa polverizzare posti di lavoro. Credo che molti compiti siano destinati a scomparire ma molti altri a nascere. Per questo respingo l’idea di un impatto violento in termini negativi sul mercato del lavoro”.

In Italia molti media parlano dell’impatto sul mondo del lavoro delle tecnologie basate sulla IA Generativa . Per quanto di nostra conoscenza il Gruppo #openAIF, attivo sulla piattaforma Discord, affronta il tema in modo molto professionale, in particolare per gli aspetti della Formazione.

Nessuno conosce dove stiamo andando, ma il futuro è tra noi. Sam Altman, il fondatore di OpenAI, parlando al WEF ha detto “è una tecnologia molto potente ma non sappiamo bene cosa possa succedere. Questo è vero per ogni rivoluzione tecnologica. È facile immaginare che abbia un impatto massiccio sul mondo, che potenzialmente può andare molto male. L’idea è di immettere questa tecnologia nel mondo e vedere come va, dare il tempo di sviluppare regole, adattarsi, capirne i rischi”.

Sandro Bologna
Presidente Velletri2030
https://www.velletri2030.it
https://www.facebook.com/velletri2030/

P.S.1 Coloro che non hanno potuto partecipare al Seminario “Innovazione Tecnologica nella terapia per i Tumori della Pelle” di sabato 20 Gennaio, lo possono rivedere sul canale YouTube al seguente link: https://youtu.be/zP9wcyjvOtU
Tra i tanti presenti molti hanno chiesto di ricevere ulteriori informazioni. A tal fine basta cercare sulla rete le pubblicazioni a nome dei relatori, oppure acquistare il loro ultimo libro “I Tumori non Melanocitari della Pelle“, disponibile in lingua italiana e in lingua inglese.

P.S.2 La RomeCup 2024, sarà ospitata presso la macroarea dell’Università di Roma Tor Vergata nei giorni tra il 20 ed il 22 Marzo 2024. E’ una manifestazione di robotica ed AI incentrata sui ragazzi, dalle scuole primarie fino all’Università. Per ulteriori informazioni consultare il sito RomeCup