Velletri 2030 sull’ex Mattatoio: “Eppur si muove”
Era l’anno 2018 e il Programma elettorale dell’allora Candidato Sindaco per il periodo 2018 – 2023 tra l’altro recitava: “Complesso ex Mattatoio: realizzazione del polo dell’innovazione. Un sito innovativo che sarà la casa delle start up e centro di formazione qualificato per la preparazione delle nuove professionalità”. Era l’anno 2023 e di nuovo nel Programma elettorale dell’attuale Sindaco si leggeva: “In continuità con l’idea di Smart city che portiamo avanti, e consapevoli delle sfide del futuro, riteniamo che si possa costituire un incubatore di idee (un laboratorio per le start-up), nel luogo già individuato dell’ex mattatoio e, in cambio, il Comune potrebbe richiedere la creazione di un App dei servizi della città di Velletri”. Un motivo in più per vigilare sulla sua puntuale realizzazione. A che punto siamo?
Difficile rispondere per un comune cittadino. Facendo riferimento a notizie di dominio pubblico e facilmente reperibili dai media locali, Castelli Notizie in particolare, ricordiamo:
02.Dicembre 2022 “L’Ex Mattatoio, in piazza Ugo Tognazzi, verrà riqualificato con i fondi del PNRR”
06. Giugno 2024 “Ex Mattatoio, approvata progettazione per messa in sicurezza”
01. Agosto 2024 “L’Ex Mattatoio verrà riqualificato e restituito alla cittadinanza. A breve i lavori dopo anni di abbandono”
Per farci cosa? “Gli spazi saranno destinati ad attività culturali, sociali e di formazione, attraverso la creazione di ambienti polivalenti, con finalità formative e di orientamento al mercato del lavoro” (Sindaco di Velletri, 01.08.2024). Nel frattempo l’avanzamento tecnologico è inesorabile e Velletri, come tutta Italia, subisce inerme la così detta “fuga dei cervelli”. Bisogna fare i conti con l’attuale velocità di cambiamento: mentre noi parliamo di recupero dell’ex Mattatoio basterebbe guardarsi intorno per rendersi conto dell’innovazione nel mondo delle Scienze della vita, Sostenibilità, Robotica, Digitalizzazione, Intelligenza Artificiale (IA), …… Promuovere l’uso della Intelligenza Artificiale in vari settori, nel tessuto produttivo, imprenditoriale, formativo e sociale, nonché nella Pubblica Amministrazione, sono i punti centrali della Strategia italiana per l’intelligenza artificiale 2024-2026 resa nota il 22 luglio 2024 dal governo, a pochi giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea della prima regolamentazione a livello europeo in materia di Intelligenza Artificiale, comunemente conosciuto come “AI Act“.
In un bello articolo di Luca Bianco pubblicato dall’ HuffPost il 30 luglio 2024, si capiscono le necessità e i tempi di reazione nel campo dell’Innovazione tecnologica. “Venite in Francia, siete i benvenuti, è la vostra nazione. Noi amiamo l’innovazione. Noi vogliamo le persone innovative. La Francia è la vostra nazione”. Era il 2017 quando Emmanuel Macron parlò così, appena eletto, per attirare nel Paese i miliardi di investimenti in innovazione pronti a mollare gli Stati Uniti dell’allora neo-eletto Donald Trump. Sette anni dopo, Parigi mette in bella mostra il più grande incubatore d’Europa, Station F; la più importante intelligenza artificiale europea, Mistral; e almeno una trentina di startup che hanno sfondato il miliardo di dollari di valore. E in Italia?
Secondo i dati forniti da InnovUp, nel 2022 in Italia circa 360.000 posti di lavoro sono stati creati da aziende tra gli 0 e i 5 anni di vita. Basta questo dato per spiegare perché, dalla Silicon Valley a Shenzen, passando ora per l’Île-de-France, governi e attori privati – venture capitalist, business angel ecc. – fanno a gara per investire nelle aziende innovative, le startup, che nascono e si sviluppano spesse volte da un’idea avuta da un giovanissimo – un programmatore, un ingegnere, un’economista – che oltre ad averla avuta riesce a trovare il contesto favorevole – economico, burocratico, legislativo e soprattutto la fiducia – per svilupparla …….. In Italia e a Velletri, se un giovane talento vuole sviluppare un’idea di business innovativa, almeno per il momento, non ha che da fare le valigie e trasferirsi in un Paese più attento alle persone innovative.
Giorgio Ciron, classe 1991 e Direttore di InnovUp dice: “L’impressione degli attori del settore, va detto, non è quella che il governo italiano sia dilettante in materia, che non conosca come funziona questo mondo. Il problema è che manca quella sensibilità politica per favorire l’innovazione. Una sensibilità che preferisce favorire altri settori dell’economia senza prevedere adeguate risorse per le startup”. I media locali, quasi ogni giorno pubblicano immagini autoesplicative di cosa si intende a Velletri per “altri settori”.
Proviamo a spostare l’asse di Velletri da una cultura agricola e di censo ad una cultura imprenditoriale e di innovazione. A Velletri ci sono tanti Istituti scolastici che almeno sulla carta dovrebbero sfornare giovani preparati per guardare al futuro. Cosa gli offriamo per trattenerli? Rilancio del commercio di prossimità, rigenerazione del centro storico, gnocco velletrano, vino e carciofi, camelie …….. No, non è così che si riuscirà a trattenere le migliori risorse. Parliamo a loro in termini di imprenditorialità giovanile. …… Suggeriamo un dibattito finalizzato a fare sintesi tra le proposte avanzate da tutti i protagonisti del territorio di Velletri.
In conclusione, l’innovazione tecnologica non si può fermare perché è alimentata da una combinazione di fattori economici, scientifici, sociali e culturali che interagiscono dinamicamente. Questo processo di innovazione continua a trasformare il mondo, migliorando la qualità della vita e risolvendo problemi complessi, ma anche ponendo nuove sfide sociali, etiche e regolamentari che la società deve affrontare. Velletri 2030 ritiene fondamentale dirottare ogni forma di finanziamento verso la creazione di eco-sistemi che favoriscano la nascita di iniziative imprenditoriali nel campo della innovazione tecnologica, rivolte ad accrescere il Benessere Equo e Sostenibile (BES) delle future generazioni.
Buona lettura
Sandro Bologna
Presidente Velletri2030