Velletri, Convegno “Geopolitica e Futuro” organizzato dalla Banca Popolare del Lazio in partnership con Arca SGR

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Il 30 maggio 2023 si è tenuta, nella sala convegni Renato Mastrostefano presso la sede della Banca Popolare del Lazio a Velletri, un convegno organizzato dalla Banca in partnership con Arca Fondi SGR, la società di gestione del risparmio fondata 40 anni fa da un gruppo di banche popolari e che vede la Banca Popolare del Lazio tra i suoi soci.

L’Evento è stato aperto dal saluto istituzionale del Presidente della Banca Popolare del Lazio Edmondo Maria Capecelatro. Il Presidente ha ringraziato i numerosi clienti che hanno accettato l’invito della Banca a partecipare a questo interessante convegno e la società Arca Fondi SGR con cui da anni è in corso una proficua collaborazione che permette ai clienti del Gruppo Banca Popolare del Lazio – Blu Banca di usufruire di prodotti di risparmio gestito diversificati in tutti gli asset finanziari e nelle principali aree geografiche del mondo, con i giusti equilibri tra rischio e rendimento.

A seguire è intervenuto per un breve saluto Simone Bini Smaghi, VDG e Responsabile Direzione Commerciale di Arca Fondi SGR, che ha ringraziato la Banca Popolare del Lazio per l’ospitalità ed ha introdotto il relatore Paolo Magri, Vicepresidente Esecutivo dell’ISPI (Italian Institute For International Political Studies) e docente di Relazioni Internazionali all’Università Bocconi di Milano. Il Professor Magri è un esperto di politiche internazionali di chiara fama, regolarmente ospite in qualità di commentatore presso reti televisive e radiofoniche nazionali su scenari globali di politica estera e che ha maturato una vasta esperienza internazionale presso il segretariato delle Nazioni Unite a New York.

Il Professore ha sapientemente introdotto l’uditorio, parlando in maniera semplice ed immediata di tematiche complesse come gli equilibri politici, economici e militari tra le grandi potenze mondiali, usando un linguaggio diretto che ha stimolato anche un vivace dibattitto tra i presenti.

Gli ultimi anni hanno visto il susseguirsi di due eventi il Covid ed il conflitto Russo – Ucraino, che hanno cambiato probabilmente in maniera irreversibile le regole del gioco degli equilibri socioeconomici del pianeta.

L’idea della globalizzazione sfrenata e delle catene di fornitura sparse per il mondo ha mostrato chiaramente i suoi limiti. In qualche misura il mondo attuale ha ripresentato tematiche che dalla caduta del muro di Berlino e dall’avvento dell’Euro, avevamo mandato precocemente in soffitta, come il conflitto tra la Russia e l’occidente e il fenomeno dell’inflazione, che ha eroso e sta continuando ad erodere ricchezza soprattutto alle classi meno ambienti.

Per un lungo periodo di tempo abbiamo pensato che la forte interconnessione economica tra USA e Cina avrebbe evitato un’esasperazione del confronto tra le due superpotenze.

Il conflitto Russo Ucraino anche in questo campo ha pericolosamente cambiato gli equilibri e la prossima crisi internazionale potrebbe essere innescata dall’annosa questione di Taiwan che la Repubblica popolare cinese ha sempre considerato parte dei propri territori.

La Cina è oggi un partner commerciale e politico fondamentale di molti paesi emergenti in Africa ed in America Latina e contende ormai in maniera evidente la supremazia politica mondiale agli Stati Uniti, non condividendo però l’approccio democratico e liberale delle nostre democrazie occidentali.

Abbiamo sempre pensato che lo sviluppo economico e le libertà individuali ed economiche tipiche delle democrazie occidentali andassero di pari passo. Il vorticoso sviluppo dell’economia cinese, che ha visto ben 868 milioni di cinesi uscire dalle condizioni di povertà assoluta nel periodo di tempo intercorrente tra il 1981 e il 2016, ha fortemente messo in crisi questo assioma, mostrando che nei fatti esiste una via non democratica allo sviluppo.

In questo scenario, purtroppo, la nostra Europa sta segnando il passo, complice una governance comunitaria ingessata sugli interessi nazionali e che sembra non adeguata ad affrontare le nuove sfide internazionali.

Nel mio regno devi correre più veloce che puoi solo per rimanere nello stesso posto, questa frase di Lewis Carol in Alice nel paese delle meraviglie sintetizza in maniera efficace l’unica strategia possibile che governi, imprese e privati cittadini europei possono adottare per fronteggiare una situazione di instabilità internazionale che purtroppo durerà per anni e che tutti noi speriamo non diventi ancora più calda e ci porti a scenari di guerra apocalittici.

Gli scontri per la conquista di Bakhmut hanno già mostrato al mondo l’insensatezza e la crudeltà di questa guerra che ha mietuto centomila giovani vite russe ed ucraine per la conquista di poche centinaia di metri di territorio. Un costo in vite umane paragonabile se non superiore alle guerre di trincea nelle Ardenne durante la Prima guerra mondiale.

Il convegno si è concluso con l’intervento di Massimo Lucidi, Presidente del Comitato Esecutivo della Banca Popolare del Lazio, che ha rivolto un caloroso appello agli imprenditori clienti presenti in sala, affinché nei lori programmi di investimento e nella gestione delle proprie aziende aumentino la prudenza. Un assetto economico che assomiglia sempre più ad un’economia di guerra che vede, come è stato per i costi energetici, rialzi improvvisi ed imprevedibili di fattori di costo produttivo, richiede un maggiore sforzo nella pianificazione e nella programmazione degli investimenti per saper sempre adottare un piano B lì dove l’aggravarsi della situazione internazionale imponga nuove scelte di investimento e risparmio.