Lunedì 17 aprile, alle ore 11:00, il professore Igor Baglioni - direttore del Museo delle Religioni "Raffaele Pettazzoni" di Velletri - terrà una lezione presso la Facoltà di Lettere e Filosofia della Sapienza nell’ambito del corso di letteratura latina tenuto dell’amico Francesco Ursini. Il titolo della lezione è "I Fasti di Ovidio e la religione di Roma antica".
I Fasti di Ovidio sono ritenuti un’opera problematica da molti studiosi che non ritengono attendibili i dati in essa riportati. Alcuni accusano Ovidio di mancanza di serietà, di raccontare storie frivole, di non utilizzare un tono adeguato a un argomento così solenne. Si arriva addirittura ad affermare che il poeta mancherebbe di rispetto alle tradizioni religiose, mettendole alla berlina (questa è ad esempio la posizione di Luca Canali). Altri criticano la sua apparente incapacità di analisi e di giungere a delle conclusioni, il fatto che il poeta non prenda una decisione tra le varie spiegazioni che presenta. Spiegazioni che a volte si presentano incoerenti o che si baserebbero su dati errati. Come questi studiosi sono giunti a formulare dei giudizi così negativi? Quali sono i criteri che li hanno orientati? Come hanno portato avanti l’analisi del testo? Veramente i Fasti di Ovidio non hanno nessun valore documentario e sono un’opera che mette alla berlina le tradizioni religiose?