Velletri, nella casa di Juan Rodolfo Wilcock una conferenza d’autore con Michelangelo Tarditti
Laureato in Argentina in filosofia prima e in comunicazione sociale successivamente, l’attore regista si è poi dedicato al teatro, sia studiando e scrivendo testi sia mettendo in scena spettacoli di ottima levatura, usando tre linguaggi fondamentali del corpo: quello visivo, quello uditivo, e quello vocale dove lo strumento della voce viene usato nelle sue modulazioni più ardue e profonde per raggiungere il cuore e la mentre dello spettatore che assiste ogni volta al rinnovarsi del mistero del teatro. Da alcuni decenni Michelangelo Tarditti vive a Roma e frequenta anche le sue amicizie veliterne che alcuni giorni fa lo hanno portato a presentare proprio a Velletri uno splendido spettacolo incentrato su Jorge Luis Borges e su alcune tematiche che furono sempre care al grande poeta scrittore argentino. Per presentare la “Conferenza show”, l’opera che sta già viaggiando verso altre rappresentazioni in Argentina e in alcuni paesi dell’America Latina, Tarditti ha scelto un luogo molto suggestivo nella campagna di Velletri, e cioè la casa che fu già la residenza di Juan Rodolfo Wilcock, grande amico e idealmente “allievo” di Borges fin dai tempi in cui entrambi vivevano a Buenos Aires. Istrione pieno di grazia e talento, Tarditti è tornato a porre agli spettatori, quesiti che furono già di Eraclito, citando anche filosofi tedeschi studiati da Borges i cui nomi campeggiano nei suoi scritti. E, in chiusura, dopo monologhi, passi di flamenco, e immagini girate e proiettate sullo schermo dallo stesso Tarditti, arriva la citazione dell’Aleph, il libro capolavoro di Borges: che cos’è l’Aleph? La risposta va cercata tra le pagine del libro e nell’universo intero. Dopo la tournée argentina il pubblico veliterno di Michelangelo Tarditti aspetta il suo ritorno per godere di ulteriori visioni della sua “Conferenza Show”, tratta dalla sua bravura e dalla sua passione.
Marisa Monteferri