Ultimo aggiornamento:  21 Marzo 2023

Velletri, quando manca una politica per il territorio

Ho sempre avuto a cuore il discorso inerente la salute dell’ambiente e del territorio, non solo relativamente al comune di Genzano nel quale risiedo, ma anche di altre zone dell’area dei Castelli Romani e più in generale del nostro Paese. Ecco perché, nei miei passati e attuali spostamenti, è stato sempre mio interesse osservare in materia di tutela ambientale la situazione nelle varie regioni italiane: da questo mio particolare studio ho potuto desumere quali spesso siano le diversità riscontrabili nelle sensibilità delle amministrazioni dei territori da me visitati. 

Non avendo tessere di partito in tasca e sentendomi quindi un libero cittadino con diritto di opinione e non vincolato da qualsivoglia forma di sudditanza verso chicchessia, mi sento di parlare chiaramente: ho maturato, mio malgrado, l’opinione più che fondata che, con qualche eccezione a parte, la classe politica italiana sia generalmente impreparata, incompetente ed insensibile alle istanze ambientali. Esiste purtroppo a tutti i livelli, sia a livello nazionale che delle amministrazioni locali, la più profonda ignoranza scientifica su temi quali lo stato orografico ed idrogeologico del territorio, il ruolo del patrimonio forestale e l’impellente necessità di riforestare importanti aree da restituire all’equilibrio dell’ecosistema; non si comprende l’importantissimo ruolo dell’istituzione dei parchi cittadini e della riforestazione urbana al fine di un rimarchevole miglioramento della qualità dell’aria con arricchimento in ossigeno ed abbattimento di inquinanti. Vi sono luoghi nei quali, con il mio più profondo rammarico, disgusto ed anche rabbia, ho visto un vero scempio ambientale: criminale cementificazione ed abusi edilizi (poi all’occorrenza sanati con appositi scellerati atti amministrativi, figli di ancor più scellerate politiche basate sulla classica filosofia del voto di scambio ed altre nefandezze simili); incuria del patrimonio forestale, spesso oggetto di tagli abusivi condotti da mano scriteriata; mancato controllo del territorio che favorisce il proliferare di discariche abusive piccole e grandi sparse un po’ ovunque, nonché di tante altre simili “piacevolezze” (si fa per dire!), in barba ad ogni criterio di legalità, civiltà e buon senso. 

Con mio profondo dispiacere, devo purtroppo constatare che, se dovessi fare una classifica delle condizioni ambientali e delle risposte date nella cura del territorio fra tutti i luoghi da me visitati (e non sono pochi!), il Comune di Velletri non è certo fra i primi posti, ma si troverebbe relegato in posizione ben poco onorevole. Dalle informazioni disponibili da molteplici fonti ho appreso  dell’incontro pubblico avvenuto in data 24 giugno 2021 fra l’Amministrazione del Comune di Velletri, varie Associazioni e la cittadinanza in cui si proponeva l’istituzione di un’area verde attrezzata a parco da realizzare sul sito noto come “zona ex 167”. L’enfasi e l’entusiasmo per la proposta di simile progetto manifestati dall’Amministrazione Comunale lasciavano presagire che nel lasso di un tempo ragionevole si potesse vedere la messa in cantiere di un simile progetto di riqualificazione dell’area interessata, con la conseguente fruizione da parte della cittadinanza di una parte di territorio urbano riqualificata. Non avendo personalmente constatato tutto ciò, mi chiedo: che fine ha fatto quel progetto? Quali eventuali cavilli burocratici (se esistono, ma ne dubito!) impediscono la realizzazione di una riqualificazione che sarebbe il segnale di una volontà di dare più decoro e dignità  ad una città che meriterebbe di essere trattata più decentemente? 

Nel giardino del Piazzale intitolato a Peppino Impastato, sempre a Velletri, ho  potuto constatare come dei privati cittadini, attrezzatisi a proprie spese, spendendo del loro tempo e mettendoci manodopera e fatica, abbiano svolto una opera di pulizia e vera a propria bonifica di un’area divenuta una discarica anche a causa di persone che, frequentando il Mac Donald’s ed altri simili locali in zona, usavano gettare contenitori di bevande ed involucri di alimenti nel giardino stesso, utilizzandolo come occasionale pattumiera. Gli stessi volontari si sono presi la cura della vegetazione e degli arbusti presenti in loco, ripulendo, piantumando nuovi arbusti ed attrezzando l’area, onde renderla fruibile alla cittadinanza come luogo di incontro e di vera e propria aggregazione sociale.

Simili iniziative dovrebbero essere un segnale per tutte le forze politiche. Personalmente non ne faccio una questione di colore politico, partito o bandiera: qualsiasi Amministrazione che dimostri fattivamente, e non solo con vuote promesse e scontati slogan, di fare qualcosa per la cura dell’ambiente e del territorio è meritevole di lode e plauso; ma queste iniziative si devono vedere in tempi ragionevoli che non devono tradursi in attese sine die! Queste iniziative devono consistere in istituzioni e realizzazioni di parchi cittadini con importanti piantumazioni di alberature di alto e medio fusto; in azioni condotte presso gli istituti di istruzione di ogni ordine e grado presenti sul territorio finalizzate alla educazione civica ed ambientale ed alla sensibilizzazione in materia; in creazione di veri e propri presidi di controllo e cura delle aree verdi e dei parchi, onde prevenire e scongiurare eventuali atti vandalici e fenomeni di incuria. Sono vissuto per anni in Germania, Paese che ho girato e conosco bene; ho girato anche l’Austria e diversi altri territori di lingua tedesca; sono stato anche nei Paesi Scandinavi: in tutti questi luoghi ho visto sempre una impeccabile cura e pulizia del territorio, amore per la vegetazione, per il patrimonio forestale e per la ricchezza in biodiversità che rappresenta; in quei Paesi ho visto un vero e proprio culto per l’ambiente con singoli cittadini, Associazioni ed Amministrazioni locali che si fanno a gara per rendere i propri territori più belli e decorosi, creando vere e proprie oasi naturalistiche addirittura in aree ormai dismesse e che anticamente ospitavano siti industriali o agricoli. In intere regioni di quei Paesi non esiste una singola porzione di territorio, una singola area abbandonata a se stessa! Quando racconto questo a tante persone qui del posto, molti mi rispondono: “ma è naturale, quelli sono tedeschi e fanno le cose sul serio!”. Questa risposta vorrebbe suonare come complimento per il mondo d’oltralpe, ma invece non è altro che condanna e vergogna per noi stessi! Continuiamo allora ad essere i fessi italiani, così incivili da dimostrarsi incapaci di amare il proprio stesso territorio! Continuiamo su questa strada e lasciamo alle future generazioni, ai nostri stessi figli, anziché quello che una volta era definito il “giardino d’Europa” una vera e propria latrina puzzolente! Complimenti a tutti coloro che si sono dimostrati insensibili e non hanno fatto ciò che avrebbero potuto e dovuto fare per salvare il nostro giardino in agonia, che forse come popolo non ci meritavamo!

Lucio Allegretti

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