Costantino Radu, storia di una delle vittime del disastro ferroviario di Casabianca

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I primi anni 90 erano il periodo in cui iniziava il fenomeno dell’emigrazione dai paesi dell’Est. Si scappava dai regimi totalitari, per trovare una vita migliore. Su uno dei treni dell’incidente di Casabianca c’era un ragazzo romeno, che venne trovato in un secondo momento morto in un bagno portando il bilancio delle vittime da cinque a sei.

In questi giorni di ricordo di quella immane tragedia, che tanto ha ferito il nostro territorio, un pensiero va anche lui, solo in Italia.

Magari faceva il muratore o il manovale e tornava in qualche centro attraversato dalla nostra ferrovia, dopo una giornata di duro lavoro e a Casabianca ha trovato la morte.
Sembra di vederlo, stanco con gli abiti da lavoro, seduto su un sedile di una delle due ALE 803 che quella sera per un tragico errore sono state messe l’una contro l’altra. Lui era lì, magari aveva iniziato il viaggio dormicchiando soggiogato dalla stanchezza e a ridosso di Ciampino si era alzato per andare in bagno. La morte infrange il suo sogno di una vita migliore, lì sul binario della fermata di Casabianca, in una fredda serata di Gennaio 1992, quella stessa sera che vide scoppiare l’inferno intorno al piccolo nodo ferroviario sulla Via dei Laghi.

Un pensiero per te caro Costantino, il tuo nome è inciso sulle lastre a Casabianca e sulla lastra a Velletri, speriamo che tu possa riposare in pace. Non sappiamo in quale cimitero sei, se la tua famiglia ha mai saputo che non ci sei più, ricordiamo tutti la tua bara sola alla camera ardente alla stazione di Ciampino. Anima bella, che eri venuta in Italia, per sfuggire ai regimi totalitari dell’Est d’Europa di cui eri originario, sei nei nostri cuori. Il tuo ricordo vivrà insieme a quello di Tommaso, Romeo, Gabriele, Alberto e Claudio, sarai con noi, ogni volta che ci fermiamo a guardare quelle lastre e pensiamo a quella maledetta sera.

Perdonaci Costantino, tu avevi scelto l’Italia per avere una vita migliore, invece l’Italia ti ha fatto trovare la morte. Perdonaci amico caro.

Alessandro Filippi