Velletri, Hospital Meeting intitolato “Semaglutide: tutto quello che il peso non dice” alla Casa di Cura “Madonna delle Grazie”

Si è svolto mercoledì 3 dicembre, nella Sala Conferenze della Casa di Cura “Madonna delle Grazie” di Velletri, l’Hospital Meeting intitolato “Semaglutide: tutto quello che il peso non dice”, con relatore il dottor Dario Dezi.
Dopo il saluto del presidente, dottor Guido Ciranna, che ha sottolineato l’attenzione da parte della struttura ai temi di prevenzione, qualità della vita e multidisciplinarietà delle cure, il dottor Dezi – Regional Medical Advisors Obesity – ha iniziato la sua interessante e accurata relazione partendo da un dato: il 13% della popolazione ha problemi di obesità, percentuale che sale al 30/35% se si considerano i casi di sovrappeso con complicanze annesse. In questo contesto la semaglutide, molecola che mima la struttura di ormoni naturalmente secreti a livello intestinale e centrale, con il suo effetto, ha un effetto decisivo e impattante sul peso. I trial clinici sul diabete hanno infatti dimostrato la sua azione di riduzione dell’appetito.
Il farmaco a base di semaglutide è indicato nei pazienti con BMI da 30 in su, o da 27 con complicanze dovute ad eccesso di peso come apnee del sonno, diabete, problemi respiratori. Risulta utilizzabile – ha sottolineato Dezi – anche negli adolescenti e si somministra settimanalmente in via sottocutanea. La dose di 0.25 mg può essere incrementata ogni quattro settimane fino a 2,4 mg, che è il valore di mantenimento. Tra i benefici apportati dalla cura di semaglutide ci sono gli effetti multiorgano: agisce sulla riduzione di peso ma anche sulla composizione corporea, sul cuore, sull’osteoartrosi e coinvolge l’amigdala – fondamentale nel circuito dopaminergico – che gestisce la fame e le dipendenze. Non a caso, in relazione a quest’ultimo dato, sono partiti vari studi dedicati all’impatto della semaglutide su alcol, sostanze e tabacco vista l’attività a livello centrale.

Nel controllo del craving (ovvero il desiderio di fame che porta alla dipendenza) a due anni, i pazienti coinvolti negli studi hanno riportato meno fame, senso di pienezza, sazietà e in generale un alto livello di soddisfazione sia in relazione al trattamento che alla qualità della vita. Da non sottovalutare poi gli effetti antinfiammatori del farmaco e l’attività sulle cellule immunitarie. Fra le applicazioni pratiche del semaglutide ci sono gli studi sull’incremento del dosaggio nei pazienti fortemente obesi, con un passaggio dalla dose di mantenimento di 2,4 mg a un massimo di 7,2 mg: in tal caso si è notato che l’effetto sul peso è dose-dipendente e che l’azione combinata con dieta e attività fisica è potenziata. Anche in cardiologia la sua applicazione è promettente: assodato il legame tra obesità e problemi cardiaci, uno studio con oltre 17.000 persone coinvolte ha riportato una riduzione del 20% di eventi cardiovascolari per pazienti in trattamento. In sintesi, dunque, la semaglutide ha un effetto sul peso dose-dipendente, agisce sui lipidi, sull’infiammazione e ha un impatto diretto sulle complicanze da obesità.
Al termine dell’illustrazione scientifica dello studio si è aperto un dibattito tra gli specialisti della Clinica “Madonna delle Grazie” – afferenti a varie branche – presenti in sala. I medici hanno portato la propria esperienza diretta a contatto con i pazienti e ribadito l’importanza di aggiornarsi, lavorare in team e avere un approccio multidisciplinare in quanto studi simili confermano come l’unica direzione per garantire un percorso di cura mirato, efficace e duraturo sia quello di una visione a trecentosessanta gradi del paziente e delle patologie. La Clinica “Madonna delle Grazie”, come ribadito dal Presidente Guido Ciranna e dalla direttrice sanitaria dottoressa Ada Pambianco, proseguirà nell’organizzare e accogliere giornate di approfondimento, studio e formazione per il personale medico e non per offrire un servizio sempre migliore ai propri assistiti.













