Velletri, una serata in ricordo del grande Gigi Magni

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La Fondazione Museo Luigi Magni e Lucia Mirisola e l’Associazione Culturale Luigi e Lucia Magni, hanno voluto celebrare il decimo anniversario della scomparsa del maestro, con una grande mostra evento curata dal presidente della fondazione e segretario generale dell’Associazione Alessandro Filippi, con la preziosa collaborazione di Roberta Orlando. Divisa in quattro settori, racconta la carriera di Gigi Magni durata più di quarant’anni. 

Il percorso inizia nel corridoio del piano terra del Polo Espositivo Juana Romani con l’esposizione di una selezione delle vignette disegnate da Magni all’inizio della sua carriera, quando sulla spinta di sua moglie Lucia Mirisola lasciò il suo posto “fisso” come controllare di volo all’areoporto di Ciampino per dedicarsi a quella che è stata la sua passione per una vita, la storia di Roma, la romanità nel racconto di alcune pagine della vicenda umana della capitale durante gli ultimi cinquant’anni del potere temporale dei papi e dei giorni convulsi che portarono Roma ad essere la capitale dell’Italia unita.

Tra le schede di tutti i film, scritti dal maestro per altri registi e quelli sceneggiati e diretti da lui stesso, sono esposti alcuni oggetti di scena autentici provenienti dai set, conservati gelosamente dalla Signora Lucia Mirisola. Tra questi la bandiera con il monogramma ricamato a mano della Repubblica Romana usata sul set de “In nome del Popolo Sovrano”, la bellissima riproduzione in gesso in scala dell’Arcangelo San Michele di Raffaello da Montelupo oggi nel “cortile delle palle” di Castel S.Angelo usato sul set de “La Tosca” , la mantella indossata da Ugo Tognazzi nel ruolo del Cardinale Agostino Rivarola e da Nino Manfredi nel ruolo di Cornacchia nel film “Nell’Anno del Signore“.

Nelle teche al centro della Sala Marcello De Rossi che ospita la parte centrale della mostra sono esposti i manoscritti originali di alcuni capolavori firmati da Magni come “Nell’Anno del Signore” – “In nome del Papa Re” – “State buoni se potete” e “Scipione detto anche l’Africano”, con la cintura indossata da Ruggero Mastroianni nel ruolo di Scipione l’asiatico donata alla fondazione dalle figlie Francesca e Federica Mastroianni.

Nelle stesse teche si trova esposto il manoscritto con la prima stesura di “Mi madre è morta tisica” – il celebre duetto della Vitti e Proietti nella Tosca con la spiegazione della sua genesi si tratta di un velato omaggio di Magni a sua madre Assunta morta tisica nel 1941, una foto della donna chiude l’esposizione arricchita anche dai vinili originali delle colonne sonore con la “lacca” (master) delle musiche di Branduardi per il film “State buoni se potete” 

Nelle teche in corridoio i copioni originali di Rugantino e quelli delle grandi opere al Teatro Sistina dove Magni ha iniziato la sua esperienza teatrale. Sono anche esposti i premi vinti dal maestro, tra cui tre David di Donatello.  A fianco a quelli di Magni i premi della Signora Lucia Mirisola, sua moglie e la sua scenografa e costumista, che vinse due David di Donatello e tre Nastri d’argento.

Casa Magni, come qualcuno ha definito la mostra, ha accolto numerosi ospiti provenienti dalla capitale domenica pomeriggio tra questi i The Roma Nadia Natali e Alberto Laurenti che hanno ricevuto il premio Luigi Magni e Lucia Mirisola per la loro instancabile opera di divulgazione della cultura romana e per aver inserito in un loro disco un brano “E amore” scritto a sei mani da Nadia Natali – Massimo Castellani e Gigi Magni, quest’ultimo attraverso alcuni versi scritti prima di morire. A premiarli Matteo Castellani ( figlio del compianto Massimo) e Graziano Maraffa, presidente dell’Archivio storico del Cinema Italiano.

Alessandro Filippi, presidente della Fondazione Museo Luigi Magni e Lucia Mirisola e segretario generale dell’ Associazione Culturale Luigi e Lucia Magni, ha invece consegnato il premio Luigi Magni e Lucia Mirisola all’associazione Lando Fiorini per la romanità: a ritirarlo Duilio Galassi in rappresentanza di Francesco Fiorini. Graziano Maraffa e l’Architetto Umberto Magni nipote del regista hanno invece premiato le giovani registe Silvia Monga per “Garibaldi l’eroe leggendario” , Vittoria Mosconi per “In attesa”. La serata che ha visto la presenza di Alessandra Vicari primo violino del teatro dell’opera di Roma si è conclusa con il ricordo di Magni tramite i racconti di Alessandro Filippi e Graziano Maraffa.